Pompei, area nuovi scavi bonificata dagli ordigni bellici del 1943, come da legge

In riferimento all’articolo del 7 luglio de Il Fatto quotidiano “Le 10 bombe di Pompei” circa la presenza di eventuali ordigni bellici presenti nell’area dei nuovi scavi, la Direzione del Parco Archeologico di Pompei chiarisce quanto segue.
Presso i nuovi scavi della Regio V, rientranti nel vasto progetto di messa in sicurezza dei fronti di scavo (perimetro che circonda l’area non scavata)  previsti dal Grande Progetto Pompei, le attività di indagine sono soggette a una rigida procedura di progettazione e controllo in tutte le fasi. Non è un caso che vi siano coinvolte professionalità differenti, (dagli ingegneri agli antropologi ai vulcanologi, e geologi oltre agli architetti, archeologi e restauratori ) ciascuno per la sua competenza. 
Nel progetto di scavo come in tutti i progetti in generale, è previsto l’obbligo da norma di inserire nel piano di sicurezza la bonifica da ordigni bellici in aree che sono state soggette a bombardamento negli anni passati.

Il Parco archeologico di Pompei  ha regolarmente redatto il progetto di bonifica, che è eseguita dal Genio Militare che ne ha la competenza. Metro per metro è stata effettuata la bonifica dell’area, che viene ripetuta anche in caso di necessità, per eventuali saggi. Come per la regio V, la bonifica viene eseguita per tutti i progetti dell’area archeologica, tra cui il progetto in corso della nuova recinzione del sito.

Nessun rischio, pertanto, né per gli addetti ai lavori che effettuano gli scavi, né per i turisti che visitano l'area.