Convenzione (Rep. n. 19 del 28/02/2018) Laboratorio di Ricerche Applicate (PAP) – Dipartimento di Scienze della Terra (Università degli Studi di Napoli Federico II).

Il programma di ricerca riguarda:

  • Stratigrafia: stratigrafia delle successioni vulcaniche affioranti nei siti di competenza del PAP, con particolare riferimento alle aree attualmente oggetto di scavo come la Schola Armaturarum e il fronte di consolidamento (cosiddetto cuneo);
  • Impatto: valutazione dell’impatto e dei danni causati dall’eruzione del 79 d.C.;
  • Percorso: definizione di un percorso vulcanologico, all’interno della città di Pompei, che permetta ai visitatori di osservare i depositi dell’eruzione del 79 d.C. e di illustrare le tipologie di danni subiti durante l’evento eruttivo;
  • Musealizzazione: individuazione delle successioni stratigrafiche rappresentative della sequenza eruttiva del 79 d.C. per l’allestimento di installazioni rivolte a illustrare la sequenza dei prodotti vulcanici accumulati su Pompei e fornire le note illustrative dei prodotti vulcanici esposti.

Nel dettaglio, il DISTAR si impegna a:

  • Studiare le successioni vulcaniche e vulcanoclastiche affioranti nelle aree di scavo. Come ben noto i siti di competenza del PAP sorgono quasi tutti in aree vulcaniche e sono stati coperti dai prodotti di eruzioni vulcaniche vesuviane, con particolare riferimento all'eruzione vesuviana del 79 d.C. Alcuni di questi siti, e in particolare Pompei, sono stati anche raggiunti, in varie epoche, dai prodotti di altre eruzioni vesuviane e da colate di fango dovute al dilavamento delle coltri piroclastiche (sequenze vulcanoclastiche su cui è stata costruita la città). Anche se la sequenza stratigrafica dei prodotti affioranti è stata oggetto di numerosi studi, il nostro gruppo di ricerca ha evidenziato che esistono significative variazioni laterali e verticali dei livelli vulcanici dovute all'interazione dei prodotti eruttati con il territorio, specialmente in aree urbanizzate. La ripresa degli scavi nel sito di Pompei, nell’ambito del Grande Progetto Pompei, permette di dettagliare stratigrafie in aree mai studiate precedentemente come la Schola Armaturarum e il fronte di consolidamento (cosiddetto cuneo della Regio V).
  • il gruppo di ricerca del DISTAR ha sviluppato, proprio a Pompei e in siti archeologici campani, una specifica metodologia di studio dei danni causati dagli eventi eruttivi. Il rilevamento dei danni (ed eventuali vittime) causati dalle varie fasi eruttive può essere approfondito proprio grazie alla realizzazione di nuovi scavi che permettono di associare i singoli danni (es. ribaltamento di un muro, collasso di tetti) a particolari orizzonti stratigrafici. Lo studio vulcanologico, condotto dal nostro gruppo di ricerca a Pompei, ha riscontrato una enorme variabilità sia nel tipo che nell’intensità dei danni, anche all’interno di una singola abitazione. Inoltre, in caso di ritrovamento di vittime, si possono definire le cause e il momento della morte (sulla base della nostra esperienza ci sono stati almeno tre diversi momenti letali, durante l’eruzione del 79 d.C., per i cittadini pompeiani). Nel quadro della valutazione dei danni, si intende approfondire e dettagliare la variazione dell’impatto distruttivo delle varie fasi eruttive all’interno della città di Pompei. È importante sottolineare che questi risultati permettono una migliore risoluzione delle vicende storiche e, nel contempo, forniscono un importante contributo per definire i danni prodotti da eruzioni pliniane in un’area urbana allo scopo di definire delle strategie volte a minimizzare l’impatto di questi eventi naturali distruttivi.
  • I visitatori dell’area archeologica di Pompei possono godere delle straordinarie bellezze artistiche e architettoniche preservate nell’area degli scavi ma hanno scarse possibilità di imbattersi nelle coltri vulcaniche che hanno determinato la distruzione e il seppellimento della città. È opportuno, in stretta sinergia con i responsabili del PAP, definire un percorso vulcanologico lungo il quale sarà possibile osservare la sequenza dei prodotti vulcanici dell’eruzione del 79 d.C. ed esaminare i danni prodotti dalle diverse fasi dell’eruzione. Questo percorso può articolarsi attraverso la città, valorizzando alcune sezioni preesistenti e predisponendone di nuove nelle aree di scavo attuale.
  • Sempre a beneficio dei visitatori, nell’ambito di un’organica presentazione della storia degli scavi di Pompei, e quindi anche della ricostruzione degli eventi eruttivi che hanno sepolto la città, si intende collaborare con il PAP per individuare una successioni stratigrafica rappresentativa della sequenza eruttiva del 79 d.C. per l’allestimento di installazioni rivolte a illustrare la sequenza dei prodotti vulcanici accumulati su Pompei e fornire le note illustrative dei prodotti vulcanici esposti.