Il Parco Archeologico di Pompei è un Istituto del Ministero della Cultura dotato di autonomia speciale ed esercita le sue competenze nell’ambito della tutela, della conservazione e della fruizione pubblica.L’ Istituto ha competenza territoriale, oltre che sull’area archeologica di Pompei, su altri istituti e luoghi della cultura e altri immobili e/o complessi, quali: Antiquarium di Boscoreale (Napoli);  Castello di Lettere (Napoli); Parco archeologico di Longola — Poggiomarino (Napoli); Ex Real Polverificio borbonico — Scafati (Salerno); Reggia del Quisisana — Castellammare di Stabia (Napoli); Scavi archeologici di Oplontis — Torre Annunziata (Napoli); Scavi archeologici di Stabiae — Castellamare di Stabia (Napoli); Sito archeologico di Villa Regina — Boscoreale (Napoli).

Il Decreto Ministeriale 23 dicembre 2014, relativo alla Organizzazione e funzionamento dei Musei statali, istituisce per Istituti dotati di autonomia gli Organi istituzionali che sono:
a) il Direttore;
b) il Consiglio di Amministrazione;
c) il Comitato Scientifico;
d) Il Collegio dei revisori dei Conti

Agli Organi Istituzionali spetta il compito di:
a) garantire lo svolgimento della missione del Museo;
b) verificare l’economicità, l’efficienza e l’efficacia dell’attività del Museo;
c) verificare la qualità scientifica dell’offerta culturale e delle pratiche di conservazione, fruizione e valorizzazione e comunicazione dei beni in consegna al Museo.

– il Direttore Generale: Dott. Gabriel Zuchtriegel
il Consiglio d’Amministrazione
– il Comitato Scientifico
– il Collegio dei Revisori dei Conti 

 

Un po’ di Storia…

La Soprintendenza (oggi Parco Archeologico di Pompei)
La legge 6 agosto 1981 n. 456 decreta la nascita della Soprintendenza archeologica di Pompei, all’indomani del terremoto del 1981, operando il distacco territoriale dei comuni vesuviani dal resto della provincia di Napoli e dal Museo Archeologico Nazionale, che per volontà dei Borbone era stato destinato ad accogliere, oltre alla collezione Farnese, le antichità provenienti dagli scavi di Pompei e Ercolano.

La legge 8 ottobre 1997, n. 352, art. 9, dota la Soprintendenza di autonomia scientifica, organizzativa, amministrativa e finanziaria; al soprintendente archeologo si affianca la figura di un dirigente amministrativo.

Il D.P.R 26 novembre 2007 n. 233 istituisce la Soprintendenza Speciale per i beni archeologici di Napoli e Pompei, dotata, come i nuovi Poli Museali, di autonomia di bilancio. La competenza territoriale abbraccia l’intera provincia di Napoli e include oltre a Pompei, ad Ercolano e ai siti vesuviani, l’area flegrea (con i siti di Cuma, Pozzuoli, Baia), la città di Napoli con il Museo Archeologico Nazionale, la costiera sorrentina, Ischia e Capri.

Pochi mesi dopo l’istituzione della Soprintendenza Speciale, con il DPCM del 4 luglio 2008, viene dichiarato lo stato di emergenza in relazione alla situazione di grave pericolo in atto nell’area archeologica di Pompei e nominato un Commissario Straordinario, che termina la sua attività il 31 luglio 2010, data oltre la quale la Soprintendenza Speciale è rientrata in un regime di gestione ordinaria.

Dal gennaio 2014, con DL. 8 agosto 2013 n.91, convertito con L. 7 ottobre 2013 n.112,  la Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Napoli e Pompei si scinde in due istituzioni, l’una con competenza su Napoli, area flegrea e Caserta e l’altra con competenza sui siti vesuviani (Pompei, Ercolano e Stabia, Oplontis e Boscoreale) e diventa Soprintendenza Speciale per i beni archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia.

Dal 2016 la nuova denominazione è Soprintendenza Pompei.

Il DM 12 gennaio 2017 (GU 10.3.17) attribuisce alla Soprintendenza la nuova denominazione di Parco Archeologico di Pompei, in adeguamento gli  standard  internazionali  in  materia  di istituti  e  luoghi  della  cultura.  Contestualmente il sito archeologico di Ercolano fuoriesce dalla competenza di Pompei e diventa Parco Archeologico di Ercolano.