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Terme Stabiane e Terme Repubblicane

Monika Trümper (Freie Universität Berlin)

referente PAP        Antonino Russo

La Freie Universität Berlin, in collaborazione con l'Università di Oxford e la Technische Universität di Darmstadt, ha intrapreso delle ricerche nelle Terme Repubblicane e nelle Terme Stabiane a Pompei, con lo scopo di ricostruire lo sviluppo dei due complessi ed il funzionamento della raccolta e scarico delle acque e del sistema di riscaldamento.

Le indagini di scavo nelle Terme Stabiane hanno dimostrato che l'area non conserva alcuna traccia di fortificazioni arcaiche. Le terme vengono impiantate nel II secolo a.C. e si sviluppano principalmente nell'arco di quattro fasi, sino all'aspetto attualmente conservato, presentando sin dalla fase di impianto la stessa pianta attualmente conservata. Il laconicum venne aggiunto nella seconda fase, frigidaria ed alimentazione dall’acquedotto vennero impiantati nella terza fase, e l'ala occidentale del complesso, con natatio e nymphaea, venne aggiunta nell’ultima fase.

Gli scavi nelle Terme Repubblicane hanno permesso di ottenere nuovi importanti risultati per la conoscenza dello sviluppo urbanistico di Pompei, dal momento che tutta l'area risulta essere utilizzata sin dall'epoca arcaica. Il complesso termale venne costruito nel corso del II secolo a.C., su un'area precedentemente occupata da impianti industriali. L'edificio presenta due fasi di modifica, che dimostrano lo sforzo compiuto dai costruttori per adeguare l'edificio ai nuovi standard tecnologici. Nonostante ciò, l'edificio venne abbandonato entro la fine del I secolo a.C. per essere accorpato alla confinante Casa della Calce, di cui venne a costituire un secondo giardino. Nell'ultima fase, di poco precedente l'eruzione del 79 d.C., tutta l'area sembra essere stata riconvertita in una sorta di deposito di materiali edilizi, dove i materiali da costruzione venivano estratti e selezionati.