La casa presenta una ricchissima e raffinata decorazione pittorica con colti riferimenti letterari. Deve il suo nome alla decorazione in stucco di un ambiente che si apre presso l’atrio, probabilmente un piccolo sacello domestico, con scene della guerra di Troia. La scelta di questo tema, che si ricollega anche ad alcuni affreschi della Casa del Criptoportico, suggerisce la probabile volontà del proprietario della casa di esaltare le origini della sua famiglia, ricollegandole anche alla storia di Roma.

Uno degli ambienti rivolti verso il giardino è decorato da un grande affresco con due enormi elefanti guidati da amorini che usano come redini rami di mirto, la pianta sacra a Venere. La scena va probabilmente interpretata come una celebrazione della potenza della dea.

Data di scavo: 1911-1929.