La casa che conserva la forma tradizionale di una casa ad atrio è famosa per il mosaico con la scritta CAVE CANEM (“attenti al cane”), posto all'ingresso principale e ora protetto da un vetro. Vi si accede da un ingresso laterale che porta direttamente al peristilio.

Atrio e tablino avevano raffinati mosaici, tra i quali quello con la scena di attori che si preparano per la recita, che ha dato il nome alla casa. Alla decorazione dell’ambiente di soggiorno fu dedicata una particolare cura: dei grandi quadri di soggetto mitologico con episodi tratti dall'Iliade è ancora visibile quello con Arianna abbandonata da Teseo, sulla parete opposta la “Vendita degli Amorini”, soggetto divenuto molto popolare a inizi ‘800, dopo lo scavo della casa. Nel peristilio si può notare una piccola edicola. Si tratta del larario, presente in quasi tutte le case e dedicato al culto dei Lari e di altre divinità protettrici della famiglia.

Gli originali dei mosaici e dei dipinti sono conservati al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.Nella casa è ambientata una parte del romanzo Gli ultimi giorni di Pompei di Edward Bulwer-Lytton (1838).

Data di scavo: 1824-1825.