Quest’area, in passato occupata da abitazioni, era stata trasformata negli anni precedenti all'eruzione in un vigneto, con un triclinio per banchetti all'aperto coperto da una pergola. All'interno del recinto, in vari punti, vennero rinvenute 13 vittime, adulti e bambini, padroni e servi, colti dalla morte mentre tentavano di trovare una via di fuga fuori da Porta Nocera, correndo al di sopra della coltre di pomici depositatasi per un’altezza già di 3,5 m. La fuga fu interrotta dal sopraggiungere di un flusso piroclastico che ne causò la morte per asfissia e per le alte temperature.
I calchi dell'intero nucleo familiare sono ora visibili presso il muro di fondo dell’orto, all'interno di una teca di protezione. Altri calchi di vittime che non riuscirono a sfuggire alla violenza dell'eruzione, sono stati sistemati presso gli emicicli antistanti l'ingresso di Porta Anfiteatro.
Data di scavo: 1961-1962; 1973-1974.