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The Pompeii sustainable management model

Monitoring and maintenance of cultural heritage using a processual approach The UNESCO World Heritage site Pompeii (Southern Italy) is of inestimable value, and its preservation and protection represent a major challenge. However, effectively protecting and developing the site requires more than just a series of technical solutions. Rather, to succeed in further developing and preserving the unique values of Pompeii, a processual and integrative approach is needed. …leggi tutto

parco archeologico di pompei

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La data della distruzione di Pompei: premesse per un dibattito aperto

Un problema complicato (ma forse non tanto) Chi oggi cerca la data dell’eruzione del Vesuvio su internet, trova tra i primi risultati quella del 24 ottobre 79 d.C. Eppure la data del 24 ottobre, come recentemente mostrato da Pedar Foss sulla base di una dettagliata analisi delle fonti, “non ha alcuna base documentale” (Foss 2022, p. 132: “[…] has zero evidentiary basis”). Tale data, infatti, è il risultato di una duplicazione. I manoscritti più antichi della lettera di Plinio il Giovane, l’unico a indicare una data precisa, riportano unanimemente “nono” o “nonum kal. Septembres”, ovvero il 24 agosto 79 d.C. (Plin.. Epist VI, 16, 4). Alcuni testi presentano però una lacuna al posto del mese. …leggi tutto

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Case senza atrio a Pompei. Un nuovo esempio dalle ricerche in corso nell’Insula dei Casti Amanti

Per la generazione dei nostri nonni, il salotto, quale stanza di rappresentanza e di ricevimento, era una parte indispensabile di ogni abitazione ‘borghese’, ovvero di chi si riteneva a pieno titolo parte del c.d. ceto medio. Durante la generazione dei nostri genitori si cominciò a sperimentare con forme alternative dell’abitare, e non solo. I modelli del vivere insieme tradizionali venivano sottoposti a una profonda revisione, a cominciare dalla famiglia, dal matrimonio, dal rapporto tra genitori e figli. Oggi, la ‘cucina aperta’, che nel primo dopoguerra sarebbe sembrata una caduta di stile inammissibile per una ‘buona famiglia’, è del tutto normale; anzi, esprime un modo, non solo di organizzare lo spazio abitativo, ma dello stare insieme. Oggi, non ci si incontra solo per ‘mangiare insieme’, si socializza anche cucinando insieme. È un esempio di come la storia dell’architettura domestica sia indissolubilmente intrecciata con la storia culturale e sociale di una società. Quella romana, nel momento dell’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., aveva visto nella casa ad atrio il suo modello di riferimento da circa sei secoli. Lo spazio dell’atrio, con il tablino quale sala di ricevimento durante la salutatio mattutina e con trofei e ritratti della famiglia esposti nelle alae, era necessario per la messa in scena dell’elite romana, non meno della toga e delle congregazioni politiche e sacre negli spazi pubblici (Pesando 1997; D’Auria 2020). …leggi tutto

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Architetture e paesaggi urbani a Pompei Il Sistema informativo dell’Università Sapienza di Roma per l’analisi, la conoscenza e la gestione del patrimonio archeologico: l’Atlante della Regio VII

Dalla conoscenza di Pompei al racconto di una città Gli scavi che si sono susseguiti a Pompei a partire dalla data della sua scoperta (1748) hanno prodotto una quantità immensa di dati che è difficile anche solo riuscire a quantificare ma che può essere recuperata attraverso piante, disegni e documenti di varia natura. Oggi, dopo quasi trecento anni di lavori archeologici, è possibile organizzare tutta questa conoscenza e renderla accessibile anche a un pubblico di non esperti grazie all’utilizzo di strumenti informatici dedicati (i cosiddetti sistemi informativi). Il Parco Archeologico di Pompei, a partire dal 2022, ha aperto alla pubblica consultazione un proprio archivio online (Open Pompeii, https://open.pompeiisites.org/) che raccoglie i riferimenti a bibliografia e dati di scavo del patrimonio visibile all’interno del Parco con foto di decorazioni, strutture, reperti e planimetrie. …leggi tutto

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Storie di confini. L’Insula I 17 e il suo contesto

Indagare le microstorie della dialettica fra spazi pubblici e proprietà private di una città antica, in un sito che ne ha conservato tutte o quasi le tracce del quotidiano, Pompei, è l’obiettivo del progetto di ricerca che dal 2019 l’Università di Bologna, in continuità con il lavoro svolto sull’Insula IX 8 (1998-2017) (Coralini 2017), ha dedicato all’Insula I 17 (Coralini 2022). Esplorato solo parzialmente negli anni 1958- 1959 e sostanzialmente inedito, eccezion fatta per le schede delle singole unità edilizie in Pompei. Pitture e Mosaici (PPM), l’isolato è stato scelto quale caso di studio in ragione della sua posizione nell’organismo urbano e delle sue peculiarità architettoniche. Da un lato, infatti, appartiene ad un settore – il quadrante sud-orientale, caratterizzato da una griglia viaria regolare oltre che da un edificato più rarefatto e da una forte presenza degli spazi verdi – il cui ruolo nelle prime fasi di vita della città attende ancora di essere chiarito. Dall’altro, offre uno dei due soli casi noti a Pompei di peristilio ad arcate, nella Casa degli Archi, I 17, 4 (Simelius 2022, p. 148 e p. 167; Bruni 2023, pp. 87-88; figg. 1-2). …leggi tutto

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Il Capitolium e il settore nord del foro. Nuovi dati a partire dalle indagini stratigrafiche

Gli scavi presso il Capitolium di Pompei rientrano nell’ambito di una convenzione stipulata tra l’Università di Catania e il Parco Archeologico di Pompei avviata nel 2020, volta a indagare l’area prospiciente l’edificio sacro, in prosecuzione con le ricerche iniziate da Enzo Lippolis nel 2017. In totale sono state effettuate tre campagne di scavo, a partire da settembre 2020 e fino a luglio 2022, alle quali hanno partecipato, oltre agli studenti di Catania, l’Università degli Studi del Molise, con Marilena Cozzolino, che ha eseguito a settembre 2020 le prospezioni geofisiche su tutta l’area del Foro (Caliò et al. 2021, pp. 156-157), e il Politecnico di Bari (Rocco, Livadiotti 2018), che si occupa dello studio dell’architettura del complesso santuariale e di questa area del Foro. Più in particolare, obiettivo delle indagini era quello di riportare alla luce l’altare già individuato da Maiuri negli anni Quaranta del secolo scorso (Maiuri 1973, p. 115; Gasparini 2009, pp. 32-35; Lippolis 2017, p. 130 e p.133), situato pochi metri a sud del Capitolium, studiarne l’architettura e la stratigrafia a esso correlata, nonché di capirne meglio il rapporto con l’edificio templare. …leggi tutto

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