La casa deriva dall'accorpamento di due diverse abitazioni. Quasi un terzo è occupato da un vasto giardino che ospita un triclinio per i banchetti che si svolgevano durante i mesi estivi, e le cui pareti sono affrescate con raffigurazioni di uccelli che beccano frutti e bacche.

Sulle pareti vi sono anche le iscrizioni dipinte che danno il nome alla casa, e che elencano una serie di precetti sui comportamenti da osservare durante le occasioni conviviali, come evitare i litigi, allontanare gli sguardi dalle mogli altrui e lavarsi i piedi. Dal triclinio si poteva ammirare anche un piccolo luogo di culto posto nel giardino e dedicato a Diana, come dimostra una statuetta di marmo qui rinvenuta.

La casa apparteneva probabilmente a dei commercianti di vino: Marcus Epidius Hymenaeus, CaiusArriusCrescense Titus Arrius Polites, i cui nomi compaiono su cinque manifesti elettorali sulla facciata della casa.


Data di scavo: 1916-1917.