Il severo portale in tufo e la tecnica costruttiva dei muri interni indicano che la casa fu originariamente edificata nel pieno II secolo a.C., ma subì una profonda ristrutturazione e una raffinata ridecorazione di tutti i settori nell'ultimo periodo di vita della città, quando entrò in possesso della famiglia dei Caecilii. Al capostipite e proprietario dell’abitazione nel 79 d.C., Lucius Caecilius Iucundus è dedicato il ritratto in bronzo trovato davanti al tablino, attualmente esposto al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Cecilio Giocondo era un banchiere, come testimonia l’eccezionale ritrovamento nella casa del suo archivio di 154 tavole cerate in cui sono registrate le somme versate tra il 52 e il 62 d.C. a persone per conto delle quali aveva venduto beni (soprattutto schiavi) o riscosso affitti, recuperando per sé una provvigione dell’1-4%.
L’abitazione ha restituito due rilievi marmorei che ornavano il sacello domestico (larario) dell’atrio e che rappresentavano gli effetti del sisma del 62 d.C. su alcuni edifici pubblici di Pompei.
Data di scavo: 1844; 1875-1876.