È una delle case più grandi dell’intera città con più di 60 ambienti, ed occupa una superficie di 3000 mq. Si sviluppa scenograficamente con una serie di terrazze su due livelli che sfruttavano la naturale pendenza del terreno, offrendo all'ospite che entrava il panorama della valle del Sarno.
Presenta una ricca decorazione pavimentale con mosaici a tessere bianche e nere con motivi a labirinto e a scacchiera. La casa deriva dall'unione di due abitazioni ad atrio preesistenti, e mostra la tipica articolazione della casa romana: un grande atrio seguito dal tablino, da cui si accedeva al portico e al grande peristilio. La costruzione del peristilio portò ad un ulteriore ampliamento delle dimensioni della casa, che raggiungeva così l’area del Foro.
L’aspetto oggi visibile è l’esito dei restauri successivi al terremoto del 62 d.C., quando si rifece la facciata. La casa è stata oggetto di imponenti lavori di consolidamento e di restauro sia delle strutture che degli apparati decorativi terminati nel 2016, che hanno restituito al visitatore la casa nel suo splendore.
Data di scavo: 1826; 1889-1899; 1928-1929; 1932.