Sullo sperone che dominava la baia in cui ha sede il porto si ergeva il tempio dorico, interamente costruito in calcare (VI sec. a.C.), con un tetto in terracotta policroma continuamente aggiornato nel corso degli anni, come testimoniano le terracotte architettoniche ora esposte all’Antiquarium.
La pianta del tempio e la forma delle colonne rimandano allo stile dorico greco con adattamenti e concessioni alla tradizione campana. Un’iscrizione osca ne ha permesso l’attribuzione ad Atena e la dea compare associata ad Eracle anche nella decorazione fittile, in sculture a tutto tondo, rilievi e antefisse. Con il Santuario di Apollo costituiva uno dei poli sacri della città, luogo di integrazione e di custodia dell’ordine sociale.
Data di scavo: dal XVIII secolo.