Sulle tracce dei vasai: indagini sulle impronte digitali dei vasai pompeiani
Nell’ambito del programma di ricerca sulla produzione ceramica a Pompei, condotto da Laetitia Cavassa (Aix Marseille Univ, CNRS, CCJ, Aix-en-Provence, France), sono stati indagati tra il 2012 e il 2017 due officine di vasai – l’atelier di Porta Ercolano e l’atelier in Reg. I, ins. 20, 2-3 -, noti per essere stati in attività durante l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Gli scavi, realizzati tra il 2012 e il 2017, hanno permesso di portare in luce tutta una parte della chaîne opératoire dei due impianti artigianali, dall’estrazione delle materie prime alla diffusione delle produzioni (vasi potori a pareti sottili per la prima, lucerne e piccoli vasi noti come fritilli per la seconda). Durante il mese di novembre 2018, il programma si è aperto a una nuova ricerca pluridisciplinare con lo sviluppo di una nuova problematica mirata sui vasai stessi attraverso lo studio delle loro impronte digitali (Pompei, Pots and imprints project). Lo studio consiste nel registrare e documentare tutte le impronte digitali lasciate dagli artigiani nell’argilla fresca o sul rivestimento dei vasi nelle diverse fasi della loro fabbricazione. In questo video Laetitia Cavassa ci racconta il progetto.