Situazioni conservative precarie relative a strutture archeologiche, apparati decorativi o coperture moderne in condizioni di degrado avanzato, necessitano di interventi di natura straordinaria. E’ il caso di numerose problematiche strutturali, quali rotazioni o traslazioni di murature o di elementi architettonici, riduzione della sezione resistente con conseguente rischio di collasso delle strutture murarie, gravi distacchi di apparati decorativi parietali, mancanza di adesione e sollevamenti dei rivestimenti pavimentali, perdita di integrità o di funzionalità delle coperture moderne. Le cause di tali dissesti possono essere diverse (cedimenti fondali, sollecitazioni meccaniche, azione degenerativa ambientale, restauri impropri), ma in molti casi la mancanza pluridecennale di un sistema di monitoraggio e manutenzione ha costituito un elemento decisivo nell’evoluzione del danno. Gli interventi correttivi di carattere straordinario hanno come obiettivo la messa in sicurezza e il contenimento delle criticità strutturali: opere di presidio (puntelli, speroni, fasciature) compatibili con la fruizione del sito; consolidamento, integrazione o sostituzione di parti rilevanti di murature o di apparati decorativi; sostituzione o rifacimento di architravi lignei o in cemento armato, di elementi costitutivi l’orditura delle coperture o dei manti di rivestimento degli estradossi. Tra i lavori di messa in sicurezza riveste un ruolo fondamentale il consolidamento dei fronti di scavo, finalizzato alla mitigazione del rischio idrogeologico, tradizionalmente una delle maggiori criticità di Pompei. Attraverso l’arretramento del terreno e un adeguato drenaggio del suolo è possibile ridurre la spinta del terreno retrostante, prevenendo situazioni di pregiudizio statico delle strutture archeologiche.