Sfuggono lievemente a tale esatta norma architettonica solo i muri perimetrali nord e sud del tepidario, lievemente declinati verso ovest, in direzione cioè del marcato orientamento imposto al muro perimetrale ovest dell’isolato dalla direzione del su indicato Vicolo delle Terme. Se la notazione può ascriversi, piuttosto che al caso, alla ricerca di un effetto strutturale in grado di attutire in qualche modo la spigolosità scaturente dalla situazione architettonica di cerniera, si potrebbe, a suo supporto, invocare l’analoga impostazione del muro perimetrale est dell’ambiente del prefurnio, parimenti ruotato verso ovest in rapporto ai setti murari disposti a est, relativi alle botteghe e agli ambienti del settore maschile, le une e gli altri decisamente orientati sulla Via del Foro.
Caratteristica dalla imponente ristrutturazione di età augustea, coinvolgente l’allestimento delle concamerazioni parietali, con tegulae mammatae, delle pareti del tepidario e calidario femminile, all’uopo inspessite e provviste di camini per la fuoriuscita dei gas di combustione, e quello della schola sul lato nord, con supposta funzione prima di sudatorium, poi di alloggiamento del labrum per le abluzioni fredde. Gli interventi previsti sono concentrati principalmente sulle coperture voltate degli ambienti interni con stuccature delle lesioni all’intradosso, mentre all’estradosso saranno interessate dal rifacimento del manto di impermeabilizzazione costituito da massetto delle pendenze alleggerito con argilla e finitura in cocciopesto di spessore adeguato. In corrispondenza dell’avancorpo (Ambiente M) la copertura in travetti lignei con manto di coppi ed embrici verrà risanata, con la puntuale sostituzione degli elementi in avanzato stato di degrado con elementi di geometria e materiali analoghi.
Accanto agli interventi sulle coperture sono previsti interventi diff usi sulle murature, a partire da interventi di rimozione della vegetazione infestante, pulitura e trattamento biocida, con protezione delle creste murarie, consolidamento di giunti, eventuali reintegrazioni di materiale lapideo o di laterizi, puntuali operazioni di restauro di intonaci e stucco e di messa in sicurezza di apparati decorativi e pavimentazioni. Si mettono in atto tutte le strategie atte al miglioramento della fruizione. È prevista la realizzazione di una pavimentazione sospesa nel Calidarium per consentire una corretta fruizione dell’ambiente, ristabilendo parzialmente la quota pavimentale di cui resta traccia nell’angolo Nord - Est dello stesso ambiente e come è chiaramente leggibile dalla sezione della pavimentazione visibile in corrispondenza del vano di collegamento tra il Calidarium ed il Tepidarium, venutosi a creare a seguito dell’asportazione della pavimentazione su suspensurae. La nuova pavimentazione sarà realizzata con una maglia, derivata da quella leggibile nella pavimentazione del Tepidarium, di elementi in acciaio inox che riprendono il sistema delle suspensurae, in uso presso gli edifici termali. Sono in corso i lavori di manutenzione e restauro della sezione cosidetta femminile delle Terme del Foro, ubicate alla Regio VII, insula 5 con ingresso dal civico 8. In particolare, sono in esecuzione il rifacimento del manto di impermeabilizzazione, interventi diffusi sulle murature - come la rimozione della vegetazione infestante, la pulitura e il trattamento biocida, la protezione delle creste murarie, il consolidamento di giunti, e piccole reintegrazioni di materiale lapideo o di laterizi, ed il restauro degli apparati decorativi.
E proprio da questa ultima attività stanno emergendo particolari inediti; utilizzate come deposito di materiale archeologico sin dalla fine degli anni '70, e quindi occupate da ingombranti scaffalature, le Terme celavano, al di sotto di uno spesso strato di calcare, non solo buona parte della decorazione di IV stile, caratterizzata dall’alternanza di pannelli colorati, ma anche una splendida decorazione vegetale, che ornava la struttura sostegno al bacile, numerosi graffiti – navi e testi, diffusi sulle pareti, e, all’ingresso, un piccolo volatile.
All’esito dei lavori, parte dei reperti archeologici sarà ricollocata in situ, in un nuovo allestimento, sviluppato seguendo un’idea di deposito come luogo di ricerca e di stimolo alla creatività. In copertura saranno collocate tegole fotovoltaiche, finalizzate a produrre l’energia elettrica necessaria all’illuminazione interna.