Scavata agli inizi degli anni ’50 del secolo scorso, la casa prende il nome da un busto fittile rinvenuto in uno dei cubicoli aperti sull’atrio; la scultura è databile alla fine IV secolo a.C., molto più antica rispetto alla prima fase edilizia della Casa di Cerere, databile, invece, all’inizio del II secolo a.C.

L’ingresso della casa è su Via di Castricio, l’atrio è provvisto di ambienti laterali solo sul lato est, un piccolo hortus e una grande giardino, il cui lato occidentale, nell’ultima fase di vita della casa, viene monumentalizzato da uno xystus sostenuto da quattro colonne in opera vittata mista; anche il tablinio subisce modificazioni nel corso però della prima età imperiale e trasformato in triclinio estivo con il lato principale aperto sull’hortus.

Gran parte degli ambienti fu decorata in II stile nella prima metà del I secolo a.C., ed è per questo motivo, il contesto di maggior rappresentazione di questa fase pittorica all’interno dell’antica città di Pompei.