La strategia del Parco è volta soprattutto ad ampliare e valorizzare l’integrazione con i territori circostanti e la sua comunità. Le nuove progettualità legate alla Grande Pompei coprono un ampio ventaglio di tematiche del tutto coerenti con la storia pompeiana da una parte e con le aspettative della domanda di cultura dall’altra: il coinvolgimento attivo delle giovani generazioni; la cura del paesaggio naturale e agricolo che appartiene al sito UNESCO; il rapporto con il territorio circostante all’insegna dei valori di permeabilità, cooperazione e imprenditorialità; la sostenibilità ambientale ed energetica dei processi e delle azioni; la diversificazione dell’offerta del sito.
Il progetto Sogno di Volare si rivolge agli studenti delle scuole del territorio e prevede l’istituzione di una serie di laboratori connessi all’allestimento e alla rappresentazione teatrale di un’opera antica nel contesto del Parco Archeologico di Pompei. Nel periodo da marzo a maggio, i ragazzi rielaborano i testi di Aristofane alla luce della vita presente, per giungere alla messa in scena della Commedia all’interno del Teatro Grande, diventando parte integrante dell’offerta culturale del sito.
Anche il progetto “Horti Plinii – l’orto di Plinio” – insieme al programma “I ragazzi di Plinio” – rientra nella strategia del Parco con l’intento di sensibilizzare verso un uso etico e sostenibile del territorio, ma anche di formare strumenti eticamente sostenibili per l’avvio di attività imprenditoriali. La natura partecipativa e per molti versi ludica degli Orti Didattici non soltanto offre un attivo coinvolgimento delle comunità, ma anche una nuova opportunità per superare la percezione di sentirsi estranei al patrimonio culturale.
“I ragazzi di Plinio” è un progetto di agricoltura sociale destinato a persone con autismo e/o disabilità cognitiva e risponde ad una duplice finalità di inserimento sociale e lavorativo e di cura attraverso la cultura e la bellezza del Parco Archeologico di Pompei. I ragazzi sono coinvolti nella cura del verde, nella raccolta e nella trasformazione di prodotti agricoli e nella degustazione dei prodotti stessi; queste ultime attività, di tipo sperimentale, potranno essere strutturate organicamente tra i servizi di accoglienza ai visitatori offerti dal Parco, fino a diventare una vera e propria attività economica.
“Parvula domus” è il nome della fattoria sociale e culturale del Parco Archeologico di Pompei che racchiude il concetto di piccola e accogliente casa di una grande comunità, è l’edificio demaniale ubicato all’interno del sito nell’area extra moenia orientale dell’antica città.
Diversi giovani e ragazzi con autismo e/o disabilità cognitiva sono impegnati in attività di produzione, raccolta e trasformazione di prodotti della terra nelle ampie aree verdi dei siti archeologici del Parco. L’obiettivo del progetto è, oltre a quello di favorire il benessere personale, l’incontro, la socializzazione e condivisione, favoriti dal contatto con la Bellezza dei luoghi, anche di insegnare un mestiere e creare dei concreti percorsi di inserimento lavorativo nella filiera agricola.