La casa posta su Via dell’Abbondanza e dotata di una pianta inusuale con il peristilio perpendicolare all'ingresso, è frutto di numerose trasformazioni edilizie. Sulla base di una pittura di soggetto gladiatorio rinvenuta presso il vestibolo e risalente ad una fase anteriore, l'edificio è stato identificato come sede di un’associazione di gladiatori, trasformato in vera e propria abitazione solo nell'ultimo periodo.

Sull'atrio si aprono le stanze più importanti, tra cui il triclinio affrescato con raffigurazioni mitologiche che illustrano imprese di eroi. L'abitazione prende nome dalle scritte elettorali ritrovate all'ingresso. Del piano superiore, accessibile da un ingresso indipendente, si conserva ancora il balcone in facciata; qui probabilmente doveva avere sede l’officina di un tabellarius, un costruttore di tavolette cerate, trovate carbonizzate in grande quantità fra le macerie e i crolli dell’edificio.

Data di scavo: 1912, 1924