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Indagine sull’archeologia della morte a Pompei Necropoli di Porta Sarno

Tra l’11 luglio e il 5 agosto 2022, per la quarta stagione consecutiva, sono state eseguite le indagini archeologiche, realizzate su concessione del Ministero della Cultura e inserite nell’ambito del progetto: “Indagare l’archeologia della morte a Pompei. Necropoli di Porta Sarno”, che ha come obiettivo principale l’indagine, lo studio, la documentazione, la conservazione e la valorizzazione dell’area e dei monumenti funerari della necropoli di Porta Sarno. Il programma della campagna di scavo 2022 si è concentrato principalmente nella prosecuzione delle indagini del settore D, ossia nello spazio situato tra il recinto funerario della tomba a camera su podium e il recinto funerario di Marcus Venerius Secundius, che comprendeva la tomba a nicchia e l’area ad ovest della tomba di Secundius (Alapont Martin, Zuchtriegel 2023; Alapont Martin et al. 2022, Zuchtriegel et al. 2022) (fig. 1). A est del recinto funerario di Marcus Venerius Secundius, già nella campagna di scavo 2021 era stato evidenziato, fino al piano di spiccato, un monumento funerario a nicchia (US 4028). …leggi tutto

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Pompei. Scavi nel Tempio detto di Asclepio (campagna 2023)

Il Tempio detto di Asclepio (VIII 7, 25) si trova nel Quartiere dei Teatri, all’incrocio tra la via del Tempio di Iside e la via Stabiana, in adiacenza alla Casa detta dello Scultore (VIII 7, 24) (fig. 1). Il tempio è di tipo italico, su altissimo podio, tetrastilo, prostilo; le due pareti laterali e quella di fondo coincidono con quelle del peribolo. L’edificio, di forma approssimativamente rettangolare e sviluppato su un asse centrale di ca. 22 m di lunghezza, è delimitato da una recinzione in opera incerta. Dall’ingresso, posto sul lato orientale e aperto sulla via Stabiana, si accede a un piccolo vestibolo (fig. 2, n. 1) con una copertura sostenuta da due colonne laterizie (resta oggi solo una ridotta parte della colonna meridionale). Il vestibolo immette in un cortile scoperto (fig. 2, n. 2) dal quale si accede alla scala del podio. Al centro del cortile, a ridosso della scalinata, su un basamento in blocchi di tufo è collocato l’altare (figg. 3-4). Questo è del tipo a pulvino con volute ioniche e fregio dorico, e parte inferiore a doppio cuscino con kyma rovescio, anch’esso in tufo (Marcattili 2006, pp. 23-25; Russo 1991, pp. 101-102; Capaldi, Ciotola 2023). …leggi tutto

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Scavando nella notte oscura di Pompei. Il rinvenimento di due vittime nell’ambiente 33 dell’Insula 10, Regio IX

La possibilità di ricostruire, grazie alla collaborazione tra archeologi, antropologi e vulcanologi, gli ultimi istanti di vita di uomini, donne e bambini periti durante una delle più grandi catastrofi naturali dell’antichità, conferisce a chi scava a Pompei una responsabilità particolare. Inoltre, l’opportunità di riconoscere nelle vittime e nelle loro scelte di cercare riparo o di tentare la fuga, di prendere certi oggetti con sé e lasciare altri indietro, fa emergere un comune sfondo di umanità. A volte, però, tale senso di comunità umana rischia di farci dimenticare che per gli antichi la catastrofe doveva essere ancora più mostruosa e inconcepibile di quanto noi oggi possiamo immaginare, dal momento che si ignorava cosa esattamente fossero i vulcani e da che cosa nascessero i terremoti. Lo stesso fatto che il Vesuvio fosse un vulcano, era noto presumibilmente a pochi autori dotti (ne abbiamo qualche traccia in Strab. 1, 2, 18; 5, 4, 8; Diod. 4, 21, 5; Vitr. 2, 6, 2-3), mentre la maggioranza della popolazione ne era verosimilmente all’oscuro. Il grado di alfabetizzazione nella Pompei d’età imperiale e nel mondo romano più in generale è oggetto di dibattito, ma si conviene generalmente che era basso come in tutte le società preindustriali. Solo una parte della popolazione sapeva leggere e scrivere, e di questi solo un piccolo gruppo aveva accesso a testi come quelli di Strabone e di Vitruvio sopra menzionati. …leggi tutto

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Le guerre spagnole di augusto e il monumento di numerius agrestinus equitius pulcher recentemente scoperto a pompei

Nessuno poteva prevedere, al momento dell’avvio dei lavori, che la realizzazione di un cunicolo di ventilazione sul lato est dell’edificio di San Paolino, nuova sede della biblioteca del Parco Archeologico di Pompei, avrebbe portato a una scoperta così importante. I lavori, resisi necessari per evitare infiltrazioni d’acqua che minacciavano l’integrità del patrimonio librario del sito, infatti, hanno portato alla scoperta delle due estremità di una tomba a schola, con un sedile in tufo che termina in eleganti zampe di leone, note anche da altri esempi a Pompei, come la tomba di Mamia e quella del tribunus militum a populo A. Veius fuori Porta Ercolano, databili in età augustea (Torelli 2020, pp. 330-335; Castiglione 2023, pp. 257-259). Sullo schienale della tomba si intravedevano inizio e fine di una grande iscrizione, in lettere molto regolari e con resti di colore rosso all’interno delle cavità. …leggi tutto

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Un progetto di ‘archeologia giudiziaria’: nuove scoperte nella villa suburbana di Civita Giuliana, Pompei

Il sito di Civita Giuliana, area a nord del Comune di Pompei, è oggetto di una nuova campagna di scavi archeologici che mira a riportare in luce la villa di età imperiale, già conosciuta dall’inizio del Novecento (Stefani 1994), quando fu parzialmente indagata dal marchese Giovanni Imperiali, proprietario del fondo, da cui prende il nome. Sulle tracce degli scavi clandestini che in età moderna si sono concentrati in questo territorio (Osanna, Toniolo 2022), a partire dal 2017 fino ad oggi si sono susseguiti ben cinque cantieri a cura del Parco Archeologico di Pompei che hanno liberato parte dei due settori della villa, pars rustica e pars nobilis, costellati da grandi scoperte e rilevanze archeologiche, uniche nel loro genere. …leggi tutto

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“Hic et ubique”: voci e vite nel ‘Salone Nero’ (Regio IX, insula 10)

Partiamo da un dato di fatto: come altrove nel mondo romano, anche nella Pompei primo imperiale a saper leggere e scrivere era soltanto una percentuale tutt’altro che elevata della popolazione, una percentuale difficilmente quantificabile e sulla quale sarebbe opportuno focalizzare nuovamente i riflettori della ricerca. Scrivere era una professione, e i nobili dettavano, delegando l’atto pratico della scrittura a professionisti, a scribi, così come delegavano a loro subalterni incombenze di varia natura. Una firma autografa, però, è segno di una volontà nella stessa misura in cui un saluto può essere un segno personale. Firme autografe e saluti abbondano sui muri pompeiani: trovarne di nuovi negli ambienti che emergono dagli scavi in corso non sorprende. Un nome o una formula di saluto graffiti o dipinti nel bel mezzo di una parete, apparentemente senza nessuna ratio, catturano l’attenzione meno di raffinati dipinti ma hanno una pari e diversa forza comunicativa: i messaggi iscritti sulle pareti lasciano penetrare in segmenti di vita, lasciano intravedere gli uomini che vivevano quegli spazi, ne esprimono il sentire, le velleità, le voci (si veda, per esempio, Scappaticcio 2023, con bibliografia). …leggi tutto

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L'età della nostalgia: il sacrario nella Regio IX, insula 10 di Pompei.

Gli scavi in corso nell’Insula 10 della Regio IX a Pompei (Amoretti et al. 2023; Zuchtriegel et al. 2024 a) hanno di recente restituito un ambiente interpretabile come sacrario, con pareti a fondo azzurro, attribuibili al IV Stile e decorate con figure femminili rappresentanti le stagioni, nonché due allegorie, rispettivamente dell’agricoltura e della pastorizia. Per comprenderne meglio il significato storicoculturale occorre richiamare brevemente il contesto più ampio nel quale – almeno negli strati sociali che commissionavano e godevano di questo e simili spazi – il mondo dell’agricoltura è ormai un ricordo nostalgico con cui l’élite urbana ha perso ogni reale contatto. …leggi tutto

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Regio IX, 12: Insula dei Casti Amanti Casa dei Pittori al lavoro

Le attività di scavo previste nell’ambito del progetto “Lavori di Riconfigurazione delle scarpate e restauro dell’Insula dei Casti Amanti- Lotto II” includono anche gli ambienti pertinenti la Casa dei Pittori al Lavoro, nei settori non interessati dalle indagini che l’hanno portata in luce durante lavorazioni susseguitesi dal 1982 al 2005. Nelle precedenti campagne di scavo era stato possibile indagare il settore orientale e centrale della casa che, con ingresso secondario sul vicolo est, si sviluppa sino al triportico che circonda il viridarium. Le lavorazioni ancora in corso si concentrano, invece, sul versante nord-occidentale della domus permettendo di portare alla luce ambienti sepolti dagli strati vulcanici del 79 d.C. e di indagarne, inoltre, l’ingresso dal vicolo ovest. …leggi tutto

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Scene di un’infanzia pompeiana. Nuovi scavi nel cortile della Casa del Secondo Cenacolo Colonnato nell’insula dei Casti Amanti

Pompei ci offre la possibilità non solo di studiare le espressioni complesse di una civiltà antica, ma anche di entrare nei meccanismi di formazione e autoriproduzione che di generazione in generazione l’hanno tramandata e tramutata. È quasi come se potessimo gettare uno sguardo sull’inconscio dell’impero, sulla sua subcultura sommersa di cui parlano ancora le migliaia di graffiti e disegni a carboncino sui muri della città antica (Scappaticcio 2023). …leggi tutto

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Il progetto per l’Insula dei Casti Amanti tra tutela, valorizzazione e fruizione

La realizzazione della nuova copertura e delle passerelle sospese nell’Insula dei Casti Amanti. L’intervento di restauro e valorizzazione dell’Insula dei Casti Amanti nella Regio IX dell’antica città di Pompei prende l’avvio in concomitanza con la seconda fase del Grande Progetto Pompei. A seguito del reperimento di risorse determinate dai ribassi d’asta ottenuti nelle gare d’appalto per l’affidamento degli interventi del Piano delle Opere, la Governance del Parco, rappresentata dal prof. Massimo Osanna, all’epoca Soprintendente, e dalla Direzione Generale del Grande Progetto, all’epoca rappresentata dal generale CC Giovanni Nistri, decisero di reimpiegare quei fondi per predisporre nuovi progetti (ben 10) che sarebbero serviti a continuare il percorso virtuoso di recupero dell’antica città vesuviana. Tra questi progetti i più rilevanti riguardarono la Villa di Diomede, le Terme Centrali, la Casa delle Nozze d’Argento, la Casa di Cerere, la Torre di Mercurio con l’annesso tratto di mura, le Terme del Foro (maschili e femminili), l’edificio ottocentesco detto casa di Rosellino, l’Insula Occidentalis (con le domus di Marco Rufo, della Biblioteca, di Castricio e del Bracciale d’Oro), e l’intera Insula dei Casti Amanti.   Scarica l'articolo …leggi tutto

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