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Of Mice and Men

New discoveries in the servants’ quarters of the Roman villa of Civita Giuliana near Pompeii The archaeological excavation of the villa, begun under the direction of then director M. Osanna, is still going on and has led to a series of unexpected discoveries. Among these were a stable where it was possible to make a plaster cast of a horse, the remains of a ceremonial carriage (pilentum) decorated with silver and bronze medallions and appliques, and two victims of the eruption of Mt. Vesuvius, of whom casts were made (Osanna, Toniolo 2022, pp. 97-233). As if this had not been thrilling enough, several rooms excavated since 2021 have provided a unique insight into the living conditions of enslaved people in antiquity. In two rooms it has been possible to reconstruct much of the ancient furniture and to recover numerous small finds. …leggi tutto

parco archeologico di pompei

Frammetnidella decorazione del peristilio

Stabiae. Scavi a Villa San Marco (2023)

La Villa San Marco è parte del parco topografico-archeologico che racchiude quanto avanza dell’antica Stabiae. Sul pianoro di Varano, la villa fu costruita lungo il ciglio a traguardo sul mare e sul golfo nel settore coincidente con il nucleo probabilmente più antico della città (Barbet, Miniero 1999). Identificata nel corso dei primi scavi borbonici, indagata a cielo aperto e per cunicoli, fu interrata, nuovamente portata in luce da Libero D’Orsi che ne completò lo scavo e realizzò un imponente restauro ricostruendone muri e coperture. Il terremoto degli anni ottanta del secolo scorso la danneggiò causando, per esempio, il crollo di quanto era stato ricostruito del portico superiore. La villa si compone di tre quartieri maggiori, il settore dell’atrio, con annesso un piccolo complesso termale; l’area del portico inferiore, organizzata intorno a un profondo giardino con piscina su cui prospettano due dietae e un monumentale salone; il portico superiore a sud, a tre bracci rivolti verso il mare a racchiudere un ampio giardino.   Scarica l'articolo …leggi tutto

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Una natura morta con xenia dallo scavo della casa IX 10,1 a Pompei

Gli scavi presso l’isolato 10 della Regio IX, iniziati tra il 1888 ed il 1891 e presto sospesi, sono stati di recente ripresi (gennaio 2023) all’interno delle attività di ricerca e tutela del Parco Archeologico di Pompei nel progetto di messa in sicurezza dei fronti (Amoretti et al. 2023). Le attività di scavo, tuttora in corso, interessano il settore nord dell’isolato (civico 1), in particolare gli ambienti del panificio (4, 7 e 7a) e gli ambienti distribuiti intorno all’atrio (2) con accesso da via di Nola. Le strutture parzialmente a vista facevano già supporre la presenza di un ampio atrio con la canonica successione degli ambienti sul lato orientale e, sul lato opposto, l’ingresso al settore produttivo del forno. …leggi tutto

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Scheletri regio IX (1) 600

Ri-scavare Pompei:nuovi dati interdisciplinari dagli ambienti indagati a fine ‘800 di Regio IX, 10.1.4.

L’attività di scavo in corso all’insula10 della Regio IX di Pompei rientra negli interventi previsti dal progetto “Scavo e messa in sicurezza e restauro dell’insula 10 Regio IX ai fini della riconnessione con il tessuto urbano di via di Nola”, che prevede l’avanzamento del fronte di scavo verso sud-est, fino all’allineamento con i fronti delle adiacenti insulae 9 e 14. L’obiettivo è di liberare un’ampia parte rimasta non scavata (circa 3.200 mq) con i lavori effettuati nell’area tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo. La Regio IX occupa la porzione centrale della città ed è delimitata alle estremità nord e sud dai decumani di via di Nola e di via dell’Abbondanza. Un terzo asse, ancora in parte sepolto dalla coltre piroclastica, attraversava la zona centrale con andamento est-ovest identificato con la vìu mefiu o mefiru menzionata in una iscrizione osca letta sulla facciata della Casa del Moralista (Vetter 1957, s. 57; Varone, Stefani 2009, pp. 257-259). …leggi tutto

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E-Journal-1 Scavo di due vittime dell’eruzione nell’insula dei Casti Amanti2

Scavo di due vittime dell’eruzione nell’insula dei Casti Amanti. Nuovi dati vulcanologici e sismologici

“Avvennero molti infortuni a questo mondo, ma nessuno che valga ad arrecare cotanta soddisfazione ai posteri” scrive Goethe nel suo Viaggio in Italia, sotto la data del 13 marzo 1787. Quanto tragico fosse quell’ “infortunio”, lo si sta indagando ancora oggi, grazie a nuove tecnologie e metodologie della ricerca archeologica e vulcanologica. Sin dai primi scavi, iniziati nel 1748, il rinvenimento di vittime dell’eruzione del 79 d.C. ha fatto grande impressione sui contemporanei, anche oltre l’ambito archeologico. Si pensi, per citare un esempio particolarmente emblematico, al racconto Arria Marcella di Théophile Gautier (1852), ambientato nella villa di Diomede che aveva restituito i corpi di venti vittime, rifugiatesi nel criptoportico del complesso scavato tra il 1771 e il 1774 (Dessales 2002, p. 30). …leggi tutto

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