Il rinvenimento del quadretto con la famosa scena mitologica di Leda e il cigno, affiorante dai lapilli (Osanna 2019, pp. 217-231; Osanna 2022, pp. 167-178), ha costituito uno degli “imprevisti di scavo” più straordinari durante il cantiere di messa in sicurezza dei fronti, comportando, in fase esecutiva, una sostanziale variazione dell’andamento del profilo della scarpata, con conseguente arretramento del fronte, per consentire di liberare il cubiculum interessato, rinvenuto completo dei suoi affreschi, parte dell’atrio, ambiente 25, e le pareti dei vani che vi prospettano, riccamente decorate per lo più in IV stile. Inoltre, al fine di proteggere gli apparati decorativi dalla inevitabile aggressione da parte degli agenti atmosferici, irraggiamento solare, acqua e vento, è stata installata una copertura temporanea metallica oggi oggetto di sostituzione, e l’inserimento di gabbionate con inerti lavici di varia pezzatura, come soluzione provvisoria e reversibile per il consolidamento del fronte, alterando in parte la percezione dell’impianto complessivo della domus.
Interventi conservativi e nuovi scavi nella Casa di Leda. Dalla tutela alla conoscenza di un’abitazione del ceto medio di Pompei
L’intervento di Restauro, scavo e valorizzazione della Casa di Leda nella Regio V, attualmente in corso, mira al completamento dello scavo degli ambienti, già parzialmente indagati, della cosiddetta Casa di Leda, e punta ad un progetto più ampio di liberazione di tutta la domus che affaccia su via del Vesuvio e limitatamente degli ambienti adiacenti non ancora scavati, fino ai loro piani pavimentali. Il progetto da un lato tende ad ampliare la conoscenza dell’abitazione che presenta un impianto planimetrico e una collezione di apparati decorativi alquanto significativi e raffinati, soprattutto per questo settore della Regio V, e dall’altro a migliorare le condizioni di conservazione degli ambienti della Casa di Leda fauces, atrio e cubicula, già scavati nel 2018 con i “Lavori di messa in sicurezza dei fronti di scavo interni alla città antica e mitigazione del rischio idrogeologico delle Regiones I-III-IV-V-IX”.