Una ripida scalinata conduce al piccolo pronao (fig. 2, n. 3), di cui si conserva lo stilobate, e alla cella (fig. 2, n. 4). I resoconti dei primi scavi testimoniano che all’interno della cella era collocato un podio, sul quale si ergevano le statue di culto in terracotta, e un’ara ricoperta di stucco, oggi perduti (Fiorelli 1860, parte 1, p. 194). Un piccolo vano di servizio, la cd. Stanza del Custode, si apre sull’angolo nord-orientale del vestibolo di accesso al tempio (fig. 2, n. 5).
Pompei. Scavi nel Tempio detto di Asclepio (campagna 2023)
Il Tempio detto di Asclepio (VIII 7, 25) si trova nel Quartiere dei Teatri, all’incrocio tra la via del Tempio di Iside e la via Stabiana, in adiacenza alla Casa detta dello Scultore (VIII 7, 24) (fig. 1). Il tempio è di tipo italico, su altissimo podio, tetrastilo, prostilo; le due pareti laterali e quella di fondo coincidono con quelle del peribolo. L’edificio, di forma approssimativamente rettangolare e sviluppato su un asse centrale di ca. 22 m di lunghezza, è delimitato da una recinzione in opera incerta. Dall’ingresso, posto sul lato orientale e aperto sulla via Stabiana, si accede a un piccolo vestibolo (fig. 2, n. 1) con una copertura sostenuta da due colonne laterizie (resta oggi solo una ridotta parte della colonna meridionale). Il vestibolo immette in un cortile scoperto (fig. 2, n. 2) dal quale si accede alla scala del podio. Al centro del cortile, a ridosso della scalinata, su un basamento in blocchi di tufo è collocato l’altare (figg. 3-4). Questo è del tipo a pulvino con volute ioniche e fregio dorico, e parte inferiore a doppio cuscino con kyma rovescio, anch’esso in tufo (Marcattili 2006, pp. 23-25; Russo 1991, pp. 101-102; Capaldi, Ciotola 2023).