L’impossibilità di accedere da parte di tutti, generata dallo stato di pandemia, ha accelerato quel processo di trasformazione, a Pompei già in corso a fronte anche dell’imponente incremento turistico, di utilizzare nuovi linguaggi e nuove modalità di fruizione dei luoghi, anche grazie agli apporti della tecnologia e dei nuovi strumenti digitali. In questo Pompei, come città antica che vive nel contemporaneo e con esso si trasforma e dove la comunità si riconosce e ritrova le proprie radici, diviene il luogo per eccellenza di sperimentazione di nuovi linguaggi e di nuove forme di comunicazione, ma soprattutto rappresenta un luogo della cultura in cui si pensa in modo accessibile e inclusivo.
La guida Museo per Tutti di Pompei nella sua struttura generale guarda il parco archeologico attraverso il suo territorio circostante di cui ne è parte integrante e con cui si connette, a partire dalle relazioni paesaggistiche con il Vesuvio, suo
elemento caratterizzante, fino ai collegamenti esterni con la città nuova. Dunque risponde alla contemporanea visione della Grande Pompei, dove la città antica è uno degli elementi principali di un parco diffuso che abbraccia un territorio molto più ampio, costituito da una molteplicità di paesaggi archeologico-culturali.
Inoltre la guida accessibile si fonda su di una visione del sito a scala urbana, come città, già ben definita nell’intervento di Pompei per tutti (Iadanza et al., 2020), che nel 2016 ha dotato il sito archeologico di un percorso accessibile senza barriere architettoniche, consentendo ai visitatori tutti, anche quelli con ridotte capacità motorie, di attraversare il sito dall’Anfiteatro al Foro per vivere un’esperienza culturale completa di immergersi in una vera città antica romana.
Una nuova cultura della disabilità: Pompei apre al pubblico con disabilità intellettiva
La progettualità della guida Museo per Tutti di Pompei si è inserita all’interno di una visione nuova di accessibilità del parco archeologico che vede la città antica come un luogo di incontro inclusivo, dove si manifesta un continuo dialogo multidisciplinare e multilingue fondato sulla complessità e dove la diversità è un arricchimento reciproco tra il sito e le persone che lo frequentano.
Il progetto di una guida in linguaggio facilitato “easy to read” (Cetorelli, Papi 2024), e in Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA), con pittogrammi e immagini, nasce da un’urgenza, maturata durante il periodo pandemico che ha comportato la chiusura dei luoghi della cultura. Un momento che ha segnato profondamente il ripensamento dei servizi museali in termini di fruizione di quei luoghi che per loro naturale propensione rappresentano nella vita delle persone uno spazio dove si esercita un benessere psicofisico e dove si esplica la forma più alta di bellezza come valore irrinunciabile.