Ave, benvenuto nella mia città! Sono Eumachia, sentirai tanto parlare di me qui a Pompei. Il mio caro padre Lucio era un importante produttore di anfore e laterizi e mi ha trasmesso il senso degli affari. Da quando mi sono sposata con un uomo ancora più ricco, proprietario di ampi terreni e greggi nell’Appennino lucano, ho avviato una fiorente attività di lavorazione della lana che, grazie agli dei, ha moltiplicato le mie fortune.
Sono gli uomini in genere a finanziare in città le principali costruzioni pubbliche, io ho avuto il privilegio di essere tra le poche donne pompeiane ad averne realizzata una a mie spese! E l’ho fatto proprio nel foro. Non c’è tempo per ricordare tutte le attività che si svolgevano al suo interno. Dico solo che l’ho dedicata al culto di Augusto, per mostrare il mio sostegno all’imperatore. In questo mi sono ispirata a Livia, sua moglie, che noi donne aristocratiche ammiriamo molto. È il nostro modello nella vita pubblica, ma anche domestica: mi faccio persino acconciare i capelli come lei! Sopra l’ingresso del grande edificio, in bella vista, ho inciso un testo che ricorda il nome mio e di mio figlio come finanziatori. Quale migliore propaganda per sostenere la sua carriera politica! Nell’iscrizione ho voluto ricordare che in città per tanti anni ho anche avuto l’onore di essere sacerdotessa pubblica. È una carica concessa solo a poche donne, fra queste conoscerai certo anche Mamia.
Il mio sepolcro è un riflesso della fama che i Pompeiani mi hanno riconosciuto. È il più grande della città, lo noterete subito al vostro passaggio. Sulla facciata a sinistra dell’ingresso ho fatto incidere il mio nome per sottolineare che sono proprio io, Eumachia, la titolare e committente e per mostrare così al mondo il mio posto nella società. Lo dico con orgoglio: in vita, come donna d’affari, sacerdotessa e benefattrice, ho ottenuto tutti gli onori che una donna romana può avere.
L’EDIFICIO NEL FORO
Eumachia è una delle figure femminili più celebri di Pompei. Imprenditrice laniera, oltre che sacerdotessa pubblica, fra il 2 e il 3 d.C., fece erigere a sue spese questo edificio monumentale a pianta rettangolare. Sull’ingresso laterale è possibile leggere infatti l’epigrafe in latino che ricorda: «Eumachia, figlia di Lucius, sacerdotessa pubblica, a nome suo e del figlio Marcus Numistrius Fronto, costruì a sue spese il vestibolo, la galleria coperta e i portici: ella stessa li dedicò alla Concordia e alla Pietas Augusta».
L’ingresso principale che si affaccia sul lato orientale del foro invece è caratterizzato da un grande portale con decorazione marmorea vegetale a rilievo. I fullones – i lavoratori impegnati nel ciclo produttivo della lana grezza – le dedicarono una statua onoraria con capo velato (di cui oggi si può vedere una copia), che venne posizionata in una nicchia della crypta sul lato di fondo di questo edificio.
LA TOMBA NELLA NECROPOLI DI PORTA NOCERA
La tomba di Eumachia, eretta nei primi decenni del I sec. d.C., si trova nella necropoli di Porta Nocera, posizionata nella parte meridionale della città di Pompei. La monumentalità dell’edificio dimostra l’alto livello socio-economico della donna, che ne era la titolare e l’aveva dedicata a sé e ai suoi («sibi et suiis»). Si tratta, infatti, di un edificio molto particolare, che riprende la forma semicircolare della tomba a schola, ma la amplia e la monumentalizza, ispirandosi forse all’architettura dei ninfei o dei frontescena dei teatri, dotata com’era di nicchie nell’ordine superiore per contenere statue e decorata da rilievi, di cui restano solo alcuni frammenti scultorei.