Il Sito seriale n. 829, iscritto con una superficie complessiva di 98,35 ettari, riferibile alla «core area» o «property» oggi è dotato di una buffer zone, dall’estensione – rilevante – pari a 1.743,05 ettari. Approvata dal Comitato del Patrimonio Mondiale nel mese di settembre 2023 con la Decisione 45 COM 8B.61, la buffer zone è costituita dai comuni di Pompei, Boscoreale, Torre Annunziata, Boscotrecase, Trecase, Castellammare di Stabia, Scafati, Ercolano, Torre del Greco, Portici e risponde all’esigenza di creare un ulteriore livello di salvaguardia del Sito Patrimonio dell’Umanità, contribuendo a mantenere e migliorare i valori riconosciuti dall’UNESCO al Sito sin dal 1997. 

L’integrità dei valori è garantita innanzitutto attraverso la tutela del paesaggio storico urbano, in cui la percezione del Sito si è stratificata.

Il principale criterio per definire l’estensione della buffer zone è sorto a seguito di queste domande “Come possiamo garantire la visibilità del Sito? In che modo possiamo preservarne la vista dal Sito, in modo che il paesaggio circostante concorra ad accrescerne il valore e esplicitarne i caratteri?”

Tre sono i principali elementi del paesaggio che connotano il territorio:

Monitorare e guidare lo sviluppo urbano in questa zona significa proteggere la visibilità del Sito UNESCO. Ma significa anche indirizzare enti locali e partner privati verso una strategia comune, volta a trasformare i valori del paesaggio in una fonte di sviluppo sostenibile del territorio.

Nel 2018 è stato siglato un Accordo tra il Ministero della Cultura, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Ministero della Coesione Territoriale, la Regione Campania e i Comuni che rientrano nella buffer zone. Coordinati dall’Unità Grande Pompei, sono rappresentati da un Comitato di Gestione che funge da organo decisionale nell’attuazione del piano strategico. Gli obiettivi principali sono la realizzazione di significative opere di riqualificazione e rigenerazione urbana, il miglioramento delle interconnessioni e delle vie di accesso, il recupero ambientale dei paesaggi compromessi. A partire dal 2021 è stata attivata una strategia di condivisione con partner pubblici e privati per stimolare la partecipazione attiva delle comunità̀ locali.

A seguito di tali azioni, che hanno avuto un impatto significativo sulla popolazione, in particolare per quanto riguarda la consapevolezza dell’identità̀ e dei tradizionali sistemi di conoscenza, sono state avviate numerose iniziative rivolte ai soggetti privati, che hanno portato a sperimentare forme di utilizzo del contesto archeologico coerenti con i caratteri e i valori del sito, e, al tempo stesso, sostenibili sotto il profilo economico in quanto economicamente produttive.

Nell’area della buffer zone, l’impegno del Parco è volto inoltre alla riqualificazione di edifici di pregio, in parte già destinati a spazi espositivi, utilizzandoli come sede di attività dedicate all’inclusione e all’educazione continua di giovani e adulti, con l’obiettivo di creare reti e opportunità nel contesto in cui essi si inseriscono. Questo vale per Reggia di Quisisana a Castellammare di Stabia, l’ex Reale Fabbrica d’Armi (o Spolettificio) a Torre Annunziata, il Real Polverificio Borbonico a Scafati. 

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Uno degli investimenti più importanti in corso, dedicato alla comunità dei giovani della buffer zone, Sogno di Volare, si pone l’obiettivo di sviluppare la consapevolezza che il patrimonio culturale non è isolato nei suoi confini fisici, ma è il fulcro identitario del territorio; esso può divenire parte delle attività di sviluppo, dei cambiamenti sociali e della soluzione delle questioni delle comunità.