Nicolas Monteix (Centre Jean-Bérard)
Referente PAP Marialaura Iadanza
Il progetto mira ad indagare l’articolazione esistente nel settore all’esterno di Porta Ercolano tra lo spazio funerario e gli spazi commerciali e produttivi, dal punto di vista topografico e funzionale. Le botteghe si impostano direttamente, come la villa delle Colonne a Mosaico, su un’area precedentemente occupata dalla necropoli preromana di cui è stato possibile rimettere in luce alcune sepolture, all’esterno del portico, al limite della zona di scavo. Se questa scoperta permette di accrescere le nostre conoscenza sulla topografia della zona prima dell’istallazione del portico, altri elementi importanti sono emersi dallo scavo del marciapiede. In due diversi punti si sono potuti osservare i resti di una più antica strada basolata, ad un livello più basso dell’attuale via dei Sepolcri e con una orientazione leggermente divergente. Con lo scopo di documentare l’attività artigianale testimoniata dal forno presente nella bottega 29, si voleva capire quando fu avviata l’attività produttiva, quali fossero in particolare le produzioni, e quale fosse l’organizzazione dello spazio di lavoro. Le ricerche hanno permesso di scoprire, in prossimità della fornace, un livello di lapilli dell’eruzione del 79 d.C. che ricopriva, proteggendoli, una decina di vasi non ancora cotti. Altri dati importanti sono emersi dallo scavo della bottega 20, verso il centro del portico. Lo scavo ha infatti permesso di documentare un atelier per la lavorazione dei metalli, probabilmente bronzo e ferro.