Una prima parte del progetto è stata rivolta agli apparati decorativi quali i dipinti parietali delle fauces e dell’ala, nonché al mosaico pavimentale del tablinum. Le attività hanno previsto una fase preliminare di documentazione dello stato di conservazione, al fine di individuare e comprendere le cause e i meccanismi del degrado. L’osservazione e lo studio degli interventi precedenti, quando identificabili, ha permesso di chiarire la presenza di materiali eterogenei e la loro interazione con quelli costitutivi. Da tali premesse hanno preso il via i diversi interventi conservativi che hanno riguardato, in tutti i casi, una preliminare messa in sicurezza degli strati preparatori seguita dalle successive fasi, differenziate in relazione ai diversi degradi evidenziati. A queste attività si è affiancato nel 2017 il progetto “Da Pompei a Venaria. Per un progetto di conoscenza, valorizzazione, divulgazione: la Casa della Caccia antica.”, che ha lo scopo di promuovere una ricerca interdisciplinare che vede coinvolti studiosi di discipline umanistiche (archeologi, architetti, storici dell’arte) e diagnosti (chimici, geologi, fisici, biologi), nonché esperti di imaging e strumenti informatici. La documentazione raccolta costituirà la base per la revisione delle sequenze edilizie del complesso. In generale, in numerosi punti del settore esplorato, appaiono riconoscibili segmenti murari riconducibili all’impianto originale della 2° metà del II secolo a.C. e si sono identificate varie fasi costruttive successive, fino ad una vasta ristrutturazione che appare verosimile riconnettere agli interventi seguiti al terremoto del 62 d.C. Si sono inoltre avviate operazioni di rilievo del complesso e una campagna di riprese fotografiche, finalizzate all’implementazione del modello 3D della Domus.
Nell’ambito delle attività didattiche del Corso in Conservazione e restauro dei beni culturali, sono in corso interventi di restauro su un’ampia selezione di manufatti (affreschi, sculture, arredi, vasi e strumenti in metallo, calchi di arredi, ecc.).