Università degli Studi di Padova (Maria Stella Busana, Jacopo Bonetto, Elena Francesca Ghedini, prof. Claudio Modena, prof. Gilberto Artioli)
referente PAP Francesco Muscolino
Dal 2015 l’Università di Padova conduce a Pompei una ricerca connotata da un approccio interdisciplinare, inteso a rinnovare le metodologie di studio e conoscenze sull’intera città, oltre che definire strategie conservative e di valorizzazione. Come caso studio sono state scelte le Terme del Sarno: un complesso polifunzionale, originariamente articolato su sei piani, posto ai limiti meridionali della città, al margine del pianoro vulcanico su cui Pompei venne costruita. Gli scavi eseguiti tra il 1888 e il 1890 avevano portato alla luce quasi un centinaio di stanze e un intero livello utilizzato come terme. Benché sottoposto subito a restauro, il complesso non venne mai aperto al pubblico, anche per problemi di natura statica dell’intero fronte meridionale del pianoro, e dopo i bombardamenti della seconda Guerra Mondiale divenne un deposito di materiale archeologico. Le caratteristiche strutturali, la funzione, la cronologia, il contesto ambientale in cui era inserito, la natura (pubblica o privata) dei proprietari e dei fruitori dell’edificio sono stati discussi da molti studiosi dal momento della sua scoperta fino agli anni ’90 del secolo scorso, senza raggiungere mai a risultati definitivi.
La prima fase della ricerca ha rivelato le grandi potenzialità dell’approccio multidisciplinare e archeometrico. I risultati, dal valore soprattutto metodologico, costituiscono un’esperienza di grandissimo valore per le future indagini sull’intero complesso del Sarno, estendibili ad altre aree limitrofe, e forniscono il supporto scientifico per la futura valorizzazione e apertura al pubblico dell’area.