John Clarke e Michael Thomas (University of Texas at Austin)
Referente PAP Giuseppe Scarpati
Il complesso archeologico inizialmente interpretato come una villa è in realtà un agglomerato di magazzini e case, in cui si distingue un grande edificio adibito al commercio del vino. Dopo la scoperta e alcune campagne di scavo susseguitesi fino agli anni ’90 le ricerche sono riprese nel 2016 con lo studio dei reperti e con l’aggiornamento della documentazione di sito tramite l’esecuzione di saggi mirati.
I nuovi saggi stratigrafici hanno riportato alla luce una cisterna e una sequenza di fasi edificatorie più antiche. In particolare, sono stati individuati almeno cinque fasi riferibili ad un intervallo temporale compreso tra la metà del II sec. a.C. e l’eruzione del Vesuvio. Si tratta perlopiù di edifici, ancora in corso di studio, di rilevante interesse, tra cui ad esempio un complesso sistema idrico di età augustea, o alcuni magazzini del perimetro sud, costruiti a seguito delle gravi distruzioni causate dal sisma del 62 d.C.
Ulteriore obbiettivo del progetto è stato quello di catalogare e studiare gli ingenti quantitativi di reperti custoditi nei magazzini. Si tratta di oltre 700 cassette con almeno 1341 anfore, la maggior parte delle quali del tipo Dressel 2-4 destinate al commercio del vino.