La casa, dalla raffinata decorazione parietale, fu interessata da complesse vicende edilizie e per più di tre secoli venne frequentemente separata o unificata con l’adiacente Casa del Larario di Achille in seguito all'avvicendarsi dei proprietari, mediante chiusure di porte e passaggi. In fondo al cortile, dove si trova il larario, due scale portano ai due diversi piani della casa; la rampa in salita conduce al triclinio per i banchetti e alla cucina, posti sotto il loggiato.
La rampa in discesa porta ad un ampio corridoio coperto, il criptoportico che dà nome alla casa, ornato da affreschi di Satiri e Menadi e da un fregio con scene della guerra di Troia svolto come un rotolo illustrato, tema molto in voga in seguito alla pubblicazione dell’Eneide, il poema epico di Virgilio.
La volta è decorata con corone e motivi floreali e geometrici in stucco. L’ambiente assunse la funzione di cantina nell'ultimo periodo di vita della casa. Di fronte alla scala si apre il complesso termale, uno dei pochi esempi di terme private documentati a Pompei; restano quattro ambienti con una ricca decorazione a stucco.