È una delle case più grandi di Pompei, estesa per un intero isolato di 3000 mq circa, e si data nel suo impianto originario al II secolo a.C. Ricchezza e livello sociale del proprietario si percepiscono già dalla via: il marciapiede reca l’iscrizione di benvenuto (HAVE) in latino; il maestoso portone è inquadrato da pilastri con capitelli decorati, il pavimento dell’ingresso è un intarsio di triangoli policromi in marmi gialli, verdi, rossi e rosa (opus sectile). La parte alta delle pareti, su entrambi i lati, è abbellita da tempietti a rilievo nei quali va riconosciuto il larario della casa.
La casa ha due atri e due peristili intorno ai quali si dispongono altri vani: alcuni di rappresentanza, decorati in modo eccezionale, altri riservati alluso della famiglia, altri di servizio. Al centro dell’impluvio dell’atrio principale è una copia della famosa statua del satiro danzante, o Fauno, che ha dato nome alla dimora e che è allusiva al nome della stirpe del proprietario: i Satrii.
Nella sala di soggiorno tra primo e secondo peristilio si trova una copia del famoso mosaico del II secolo a.C. della battaglia decisiva tra Alessandro Magno e il re persiano Dario, che cambiò il corso della storia. Gli originali dei mosaici e della statua del Fauno sono esposti al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Data di scavo: 1829-1833; 1900; 1960-1962.