Si trova sul Vicolo dei Balconi e prende il nome dall‘arioso giardino con portico affrescato, sul quale si affaccia una bella sala con megalografie raffiguranti in un riquadro Venere con un uomo (Paride o Adone) ed Eros, e in un altro Venere in atto di pescare, assieme a Eros. Nello stesso ambiente si trova anche un raffinato ritratto femminile, probabilmente la domina della casa.
Sull’atrio della casa si apre invece la cosiddetta stanza degli scheletri, un vano secondario dove sono stati ritrovati i resti di una decina di individui che qui si rifugiarono nel tentativo di salvarsi.
La casa è nota per il rinvenimento dell’iscrizione a carboncino che sembrerebbe spostare al 17 ottobre del 79 d.C. la data dell’eruzione, fatta a carboncino in un ambiente dell’atrio, durante i lavori di ristrutturazione in corso al momento della catastrofe.
Data di scavo: 2018-2020.​