Appartiene al tipo delle case “a schiera”, case ad atrio senza ambienti laterali caratteristiche di quest’area della città. L’ingresso porta al cortile da cui si accede al grande giardino sul fondo della casa, con canali per l’irrigazione. Le analisi dei pollini hanno permesso di interpretare questo giardino come sede di una coltivazione di fiori (rose, viole, gigli).
Le fonti letterarie antiche ci tramandano come queste essenze venissero utilizzate per unguenti, i quali venivano conservati e commercializzati all'interno di piccoli contenitori in terracotta e vetro, qui rinvenuti in grande quantità. La casa, quindi, funzionava anche da bottega per la produzione e la vendita di profumi. È databile nel suo primo impianto al III sec. a.C., e deve il suo nome alla statuetta in marmo di Ercole rinvenuta in una piccola edicola nella parte orientale del giardino.
Data di scavo: 1953-1954; 1971-1973; 1984.