L’abitazione, aperta su Via di Mercurio, prende il nome dall’ancora raffigurata nel mosaico dell’ingresso, simbolo della tranquillità e della sicurezza che la dimora offriva ai propri abitanti; presenta una planimetria assolutamente originale nel panorama pompeiano.
La parte posteriore è infatti organizzata su due livelli posti a differenti quote: il piano superiore è incentrato intorno ad un’ampia terrazza su cui affacciavano tre grandi sale da ricevimento, quello inferiore è occupato da un giardino, posto ad una quota molto più bassa, attorno al quale corre un portico coperto a pilastri. Al centro di uno dei bracci del portico è una grande edicola con raffigurazione di due timoni e un altare che costituiscono un sacello destinato al culto di Venere.
L'abitazione è stata interessata da un intervento di restauro degli apparati decorativi nel 2015 nell'ambito del Grande Progetto Pompei.
Data di scavo: 1826-1827; 1828-1829.