La casa è uno dei più rilevanti esempi di abitazione di età Sannitica (databile intorno al 180 a.C.), di cui conserva gran parte dell’impianto originario con la severa facciata in blocchi di tufo, l’atrio munito di impluvio in tufo e il piccolo portico retrostante con colonne tufacee. Anche la decorazione parietale di molti ambienti è quella originaria ed è uno degli esempi più notevoli conservati a Pompei. I dipinti parietali, che imitano lastre marmoree, lasciano percepire la severa monumentalità che la pittura trasmetteva al visitatore della dimora.
L’abitazione fu probabilmente trasformata in albergo dopo il terremoto del 62 d.C. aggiungendo un secondo piano al di sopra del fronte stradale e procedendo ad un parziale rinnovamento decorativo, come l’aggiunta del gruppo bronzeo di Eracle e la cerva sul bordo dell’impluvio, ora al Museo Archeologico Nazionale di Palermo, e la raffigurazione a grandezza naturale di Atteone assalito dai cani della dea Diana sulla parete di fondo del piccolo giardino, parzialmente distrutto dal bombardamento anglo-americano del 1943.
La casa è forse da attribuire ad Aulus Cossius Libanus come suggerirebbe un anello-sigillo.
Data di scavo: 1806-1808; 1969-1971; 2005-2006.