Il grande complesso delle proprietà di Giulia Felice si formò alla fine del I sec. a.C. in seguito all'accorpamento di precedenti costruzioni in un unico complesso edilizio, organizzato come una “villa urbana” caratterizzata dalla prevalenza di aree verdi. La proprietà si organizza in quattro diversi nuclei con ingressi indipendenti: una casa ad atrio, un grande giardino su cui si aprono una serie di ambienti residenziali, un impianto termale e un vasto parco. Questo complesso è stato oggetto di grandi interventi di restauro degli affreschi e dei mosaici terminati nel 2016, e che hanno restituito la casa ai visitatori dopo molti anni di chiusura in tutta la sua bellezza.
Il nome di Giulia Felice ricorre in un’iscrizione dipinta sulla facciata dopo il disastroso terremoto del 62 d.C. in cui la proprietaria annuncia la locazione di parte della sua proprietà, ora al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. A questa epoca risale un unitario rinnovamento decorativo di gran parte degli ambienti, tra cui spicca il triclinio estivo, con l’imitazione di una grotta con giochi d’acqua attorno ai letti conviviali, aperto sul portico scandito da pilastri marmorei.
Il giardino caratterizzato da un euripo ricrea uno spazio idillico-sacrale, mentre il quartiere termale, riccamente decorato, è dotato di tutti gli ambienti canonici. La casa fu una delle prime ad essere scavate.
Data di scavo: 1754-1757; 1912; 1933-1934; 1951-1952.