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La Villa B o di Lucius Crassius Tertius

Poco distante dalla lussuosa villa “di Poppea” sorge l’altro principale complesso di Oplontis, denominato Villa B o di Lucius Crassius Tertius, probabilmente l’ultimo proprietario, il cui nome compare su un sigillo in bronzo rinvenuto durante lo scavo. Attualmente non visitabile, l’edificio fu impiantato verso la fine del II secolo a.C. e successivamente ampliato. Si sviluppa intorno ad uno spazio centrale circondato da un colonnato su doppio ordine in tufo grigio, completamente ricostruito ricollocando in posto gli originari rocchi delle colonne e i relativi capitelli.

Al livello inferiore si aprono una serie di locali, molto probabilmente magazzini, a giudicare dai materiali rinvenuti al loro interno. I bracci del peristilio furono utilizzati come deposito di contenitori da trasporto, in prevalenza anfore vinarie, ritrovate in grande quantità appoggiate ai muri, capovolte ed inserite l'una nell'altra. Il rinvenimento di un fornelletto in pietra sul quale era poggiata una pentola contenente resina di conifere, utilizzata come rivestimento della parete interna delle anfore, si ricollega con la funzione dell'edificio, probabilmente un horreum adibito allo stoccaggio di prodotti agricoli e al commercio del vino proveniente dal territorio circostante, vista la mancanza nella villa di impianti produttivi.

Altri magazzini con copertura a volta sono allineati sul fronte sud, in uno di essi 54 individui trovarono la morte nel tentativo di ripararsi dalla furia dell’eruzione; alcuni portarono nella fuga gli oggetti più preziosi, una cospicua quantità di monete d’oro e d’argento e molti gioielli di finissima fattura. Diverse oreficerie erano in una preziosa cassaforte lignea, decorata con elementi in ferro e bronzo, caduta dal crollo del livello superiore. Nel versante sud il piano superiore risulta occupato dal quartiere abitativo, forse la residenza dei proprietari, costituito da ambienti decorati con pitture in IV stile.

Sul lato nord dell'edificio si trova una serie di piccole strutture indipendenti a due piani, affacciate su di una strada che le separa da altri edifici presenti sul lato opposto. È probabile che si tratti di botteghe, dotate di piano superiore ad uso abitativo; il complesso si configura dunque come una vera e propria insula delimitata da strade.

 

Ogni venerdì di luglio e agosto, dalle 16:00 alle 19:00 (ultimo ingresso ore 18:30) sarà possibile accedere all'edificio accompagnati dall'Archeoclub di Torre Annunziata, nell’ambito di una convenzione tra l'associazione e il Parco archeologico di Pompei.

L'ingresso è compreso nel biglietto della Villa A "di Poppea" (5,00 €) per un massimo di 10 persone ogni 30 minuti. La prenotazione non è obbligatoria, ma consigliata ai seguente numeri +39 333 307 8635 e +39 081.8612704 o mail: mirella.azzurro@gmail.com.

 

A completamento della visita è possibile visitare il Museo dell'Identità di Torre Annunziata, dove sono esposti reperti provenienti dalle Ville A e B di Oplontis