Carta del Potenziale Archeologico del territorio comunale di Pompei
Per l’Associazione Internazionale “Amici di Pompei” ETS, giovedì 14 marzo, alle ore 17, nell’Auditorium del Parco Archeologico di Pompei, l’archeologo Domenico Esposito presenta il volume “Carta del Potenziale Archeologico del territorio comunale di Pompei” degli archeologi Domenico Camardo e Mario Notomista, con un contributo geoarcheologico di Aldo Cinque. Il testo, corredato dalle foto di Francesco Varone, è edito dal Centro di Cultura e Storia Amalfitana in collaborazione con il Parco Archeologico di Pompei, il Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Campania, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli, il Comune di Pompei.
“Lo scopo di questo volume – si legge nell’introduzione - è quello di fotografare il potenziale archeologico del territorio pompeiano e di costituire un valido strumento di lavoro che serva da base a tutti quei professionisti che si adopereranno per lo sviluppo urbano della città tenendo presente anche le valenze storico-archeologiche”.
Saranno presenti all’incontro Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco Archeologico di Pompei; Teresa Elena Cinquantaquattro, dirigente del Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Campania; Mariano Nuzzo, Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio (ABAP) per l’area Metropolitana di Napoli; Carmine Lo Sapio, sindaco di Pompei e Giuseppe Gargano del Centro di Cultura e Storia Amalfitana.
Domenico Camardo – Mario Notomista
Carta del Potenziale Archeologico del territorio comunale di Pompei con un contributo geoarcheologico di Aldo Cinque e foto di Francesco Varone
edito dal Centro di Cultura e Storia Amalfitana
in collaborazione con:
• il Parco Archeologico di Pompei;
• il Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Campania
• la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli;
• il Comune di Pompei
Il volume nasce dalla redazione della Carta del Potenziale Archeologico del territorio comunale di Pompei, che gli archeologi Domenico Camardo e Mario Notomista, della Sosandra srl, hanno realizzato per conto dell’Amministrazione civica nel corso dell’elaborazione del Piano Urbanistico Comunale.
È nota a tutti l’importanza che l’antica Pompei riveste nel mondo, sia come fonte di conoscenza delle civiltà del passato ed in modo particolare di quella romana del I secolo d.C., sia come attrattore turistico.
Ma mentre centinaia di volumi e di articoli narrano delle scoperte avvenute entro le mura della città nessun volume fino ad ora si era occupato di mettere insieme i tanti siti scoperti nel territorio dell’antica Pompei, che testimoniano una frequentazione umana di questi luoghi a partire dall’Età Preistorica. La ragione di questa mancanza è dovuta essenzialmente al fatto che molti di questi siti pur essendo stati individuati ed esplorati, in alcuni casi anche integralmente, sono stati successivamente ricoperti e quindi oggi non sono più visibili. A ciò si aggiunga che mentre l’antica città è stata oggetto di indagini sistematiche avviate nel 1748 sotto l’egida della corona Borbonica, il territorio invece è stato esplorato solo attraverso interventi sporadici legati all’attività di tutela della Soprintendenza.
Lo scopo di questo volume, che mappa i rinvenimenti archeologici e le aree sottoposte a vincolo presenti entro i confini comunali, è quello di fotografare il potenziale archeologico del territorio pompeiano e di costituire un valido strumento di lavoro che serva da base a tutti quei professionisti che si adopereranno per lo sviluppo urbano della città tenendo presente anche le valenze storico-archeologiche.
L’auspicio è che grazie all’utilizzo di questo volume, finanziato dal Centro di Cultura e Storia Amalfitana, tutti i soggetti coinvolti potranno più agevolmente conciliare la salvaguardia del patrimonio archeologico con le necessità di sviluppo, trasformando quello che per molti è un “rischio archeologico” in un vero e proprio “potenziale” del territorio di uno dei siti archeologici più famosi del mondo.