Civita Giuliana: dai nuovi scavi emerge la volta di un criptoportico della villa
Un fiore bianco che si staglia delicato sul nero brillante di una parete. E' la volta di un grande criptoportico ancora da esplorare con il nome di una bimba graffito su un muro, “Mummia” che si trova nella villa suburbana di Civita Giuliana dove gli archeologi di Pompei sono tornati a lavorare in quest'ultima settimana. La villa si trova a Nord dell’area degli Scavi fuori le mura del sito archeologico, ed è stata oggetto della operazione congiunta avviata tra la Procura di Torre Annunziata con il procuratore Pierpaolo Filippelli, i carabinieri e il Parco che ha portato nel marzo del 2018 al ritrovamento di una serie di ambienti di servizio e di una stalla della tenuta dove si era potuto realizzare il calco di un cavallo di razza. Nella prima fase di scavo era stata identificata una mangiatoia lignea di cui è stato possibile realizzare un calco, la sagoma integra di un cavallo e le zampe di un secondo animale. Le operazioni di scavo hanno, poi, portato alla luce integralmente tale ambiente ed hanno individuato la parte restante del secondo cavallo e un terzo equide, con i resti di una ricca bardatura di tipo militare. La villa è appartenuta probabilmente ad un generale o ad un altissimo magistrato militare, forse addirittura ad un esponente dei Mummii come sembra raccontare quel nome graffito sul muro da una mano di bambina e sulle iscrizioni su cui si sta compiendo ora uno studio approfondito. La villa venne solo parzialmente danneggiata dalle scosse di terremoto che precedettero l'eruzione del '79 d.C..