Mietitura dell’orzo nel giardino della Casa di Cerere
“Non finisco di meravigliarmi del fatto che delle altre arti meno necessarie alla vita, si trovano dei maestri, mentre non si trovano né maestri né discepoli della scienza dei campi” (Columella).
Il giardino della Casa di Cerere, nella Regio I (I, 9 13-14) è stato realizzato nel 2022 ed è ispirato al ritrovamento, in un cubicolo della casa, di un busto di terracotta della dea Cerere, dea votata all’agricoltura. A partire da questo spunto e per la presenza di un grande ulivo il giardino presenta gli aspetti estetici e utilitaristici tipici dei giardini di Pompei e della Roma repubblicana dove l’agricoltura era diventata un vero e proprio stile di vita. Qui sono siepi di mirto e macchie di rosa canina e iris, a delimitare i filari di cereali.
Oggi è il tempo giusto della maturazione dell’orzo (Hordeum vulgare) e le spighe hanno assunto proprio in questi giorni il biondo colore dell’oro.
Lunedì 3 luglio, dalle prime luci del mattino, i giardinieri del Parco saranno impegnati nella mietitura delle spighe. La mietitura si prolungherà fino a metà mattinata, praticata secondo le tecniche in uso nell’antica Pompei e cioè a mano, con falcetti, recidendo le piante o alla base o a metà stelo o anche alla spiga. In epoca antica, ma non a Pompei, si poteva anche usare, eccezionalmente, la cosiddetta mietitrice gallica, una rudimentale macchina agricola spinta da asini o muli che recideva le spighe raccogliendole nel contempo in un apposito cassone. Come detto la macchina non era utilizzata a Pompei e nella Campania ma solo nelle regioni pianeggianti della Gallia settentrionale, a partire dall’età imperiale.
In antico alla mietitura seguiva la trebbiatura e per i cereali ci si avvaleva di un’aia di terra battuta o lastricata, sulla quale avveniva la sgranatura delle spighe tramite il calpestio animale (muli, bovini, cavalli) e la battitura a mano con flagelli e correggiati; seguiva poi la spulatura per allontanare le paglie tramite la ventilazione naturale o manuale con vanni e ventilabri. Qui alla Casa di Cerere alla mietitura seguirà la raccolta delle spighe in covoncini, così da poter essere trasportate più comodamente al Vivaio della Casa di Pansa dove fare la trebbiatura manuale.
Completata la mietitura dell’orzo seguirà nello stesso giardino il sovescio estivo per rinfrancare il terreno e avvicendare l’orzo con l’avena, un cereale anch’esso antichissimo e che ha il vantaggio di essere meno sensibile rispetto al frumento e allo stesso orzo ad alcune patologie come il mal del piede e la septoriosi.
La mietitura è seguita dall’Area “Cura del Verde” del Parco Archeologico di Pompei nell’ambito della gestione del patrimonio verde e della biodiversità, con l’intervento specialistico dei giardinieri della Ditta affidataria Angeloni Angelo.