Convenzione (Rep. n. 87 del 24/10/2018) Laboratorio di Ricerche Applicate (PAP) – Dipartimento di Scienze e Tecnologie Ambientali, Biologiche e Farmaceutiche dell’Università della Campania L. Vanvitelli (DiSTABiF).

Il programma di ricerca riguarda indagini isotopiche per reperti organici con specifico riferimento alle misure di paleonutrizione, provenienza e datazione.

Lo scopo dell’accordo è la ricerca avente il seguente oggetto: “Misure di rapporti isotopici su reperti organici con specifico riferimento alle misure di paleonutrizione, provenienza e datazione"; tale ricerca implica lo sviluppo e il mantenimento di forme di collaborazione per lo svolgimento di programmi e progetti di ricerca, finalizzati all’ampliamento delle conoscenze, alla formazione di nuove competenze, di promozione e valorizzazione dei risultati delle ricerche.

Specifico scopo della collaborazione scientifica sarà di effettuare studi di cronologia, paleonutrizione e provenienza, mediante analisi micro distruttive (cioè su pochi milligrammi di campione) che consentono di rilevare differenze nei rapporti isotopici di diversi elementi presenti nei reperti di varia natura (carboniosi, ossei, vegetazione, fauna, etc.).  Si integreranno i dati archeologici, archeobotanici, storici, archeozoologici, antropologici con le misure isotopiche di 87Sr/86Sr e δ18O per l’analisi della mobilità, di carbonio e azoto (δ13C e δ15N) per la ricostruzione della paleodieta e con misure del contenuto in 14C per la datazione radiometrica.

Di seguito vengono brevemente riportate alcune indicazioni sulle diverse metodologie di analisi

  • Le indagini paleonutrizionali, oltre a dare informazioni sul tipo di alimentazione seguita, sono strettamente correlate alla organizzazione sociale, ai comportamenti e all’economia delle popolazioni antiche, fornendo, inoltre, informazioni indirette riguardo ad eventuale contatti con altri popoli. I risultati ottenuti con questo tipo di analisi sono poi associati a quelli derivanti da altri tipi di indagini (storiche, antropologiche, paleopatologiche) per fornire un quadro completo del modo di vita delle persone e dell’ambiente in cui queste popolazioni vivevano (paleoambiente). Per la ricostruzione delle paleodieta vengono studiati i rapporti isotopici nei campioni ossei degli elementi Carbonio e Azoto, poiché i loro valori degli isotopici dipendono dalla dieta seguita nel corso della vita. Oltre ad una fase di preparazione del campione, che parte dal prelievo del campione osseo (preferibilmente non contaminato e non alterato da diagenesi) e prevede una serie di attacchi fisici e chimici per ottenere la parte organica dell’osso (collagene) in fase gelatinizzata, la misura è realizzata con uno spettrometro di massa accoppiato ad un analizzatore elementare o un pirolizzatore (metodologia conosciuta come Isotopic Ratio Mass Spectrometry – IRMS). Inoltre nel realizzare indagini paleonutrizionali è fondamentale fare anche misure su fauna ad alimentazione nota, proveniente dallo stesso sito, allo scopo di caratterizzare eventuali effetti diagenetici.
  • Il metodo di datazione al radiocarbonio si colloca fra i metodi fondamentali della ricerca archeologica. La tecnica del radiocarbonio, nella sua variante metodologia conosciuta come Spettrometria di Massa con Acceleratore, permette di datare qualsiasi materiale di origine organica, (ossa, legno, stoffa, carta, semi, carboni, tessuti) grazie al conteggio degli atomi di carbonio 14 ancora presenti nel campione (è da notare che in un campione moderno essi sono presenti in un rapporto 1 a mille miliardi con gli atomo di carbonio 12) risalendo così all’epoca della morte dell’individuo da cui proviene il campione. Vi sono diversi fattori che possono rendere problematica tale datazione: in particolare le fasi di prelievo e trattamento dei campioni da datare devono essere effettuate applicando protocolli opportuni che garantiscano la minimizzazione ed il controllo della contaminazione da parte di carbonio non appartenente al campione. La misura del contenuto di radiocarbonio viene effettuate utilizzando un acceleratore di particelle TANDEM
  • Il rapporto isotopico 87Sr/86Sr dello Stronzio misurato sullo smalto dentario (Spettrometria di Massa Multi collettore) sarà impiegato per studiare eventuali fenomeni di migrazione. E’ possibile correlare la composizione isotopica dello stronzio, presente in un campione, con la sua connotazione geologica e, di conseguenza, con la sua origine geografica, indipendentemente da fenomeni locali quali variazioni di temperatura e processi biologici. In particolare lo smalto dei denti reca il contrassegno isotopico del luogo della nascita e della prima età, mentre nelle ossa e nella dentina riflettono invece le caratteristiche dalla dimora più recente. Mediante misure dei rapporti isotopici dello Sr sul campione di smalto dentario e sul campione osso della stessa persona, oppure dal confronto fra il valore ottenuto per lo smalto dentario umano, con quello di animali o con i rapporti isotopi del suolo geologico, forniti da database presenti in letteratura, è possibile comprendere se ci sono stati effetti migratori.

In particolare la presente collaborazione opererà su dodici individui da individuare, ascrivibili a indagini archeologiche svolte dal Parco Archeologico di Pompei.