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“SOGNO DI VOLARE” IL PROGETTO TEATRALE DEL PARCO PER I GIOVANI DEL TERRITORIO DIVENTA REALTÀ

27 Maggio 2022 h 21:00 - 29 Maggio 2022 h 21:00

“SOGNO DI VOLARE” IL PROGETTO TEATRALE DEL PARCO PER I GIOVANI DEL TERRITORIO DIVENTA REALTÀ

27, 28 E 29 MAGGIO 2022

IN SCENA AL TEATRO GRANDE DI POMPEI

“UCCELLI” DI ARISTOFANE

“Sogno di volare”, il progetto di teatro per i giovani del territorio, prima produzione assoluta del Parco archeologico di Pompei diventa realtà.

Il 27,28 e 29 maggio i ragazzi di alcune scuole del territorio - Istituto Liceale Pascal di Pompei e Istituto Superiore Tecnico-Tecnologico e Professionale "E.Pantaleo" di Torre del Greco – selezionati su base volontaria lo scorso settembre nell’ambito del progetto “Sogno di volare”, porteranno in scena al Teatro grande di Pompei la commedia “Uccelli” di Aristofane con la regia di Marco Martinelli, musiche di Ambrogio Sparagna e disegno luci di Vincent Longuemare, professionisti della scena teatrale di fama internazionale.

Si tratta della prima produzione teatrale del Parco archeologico di Pompei, realizzata in collaborazione con Ravenna Festival, Teatro delle Albe/Ravenna, Teatro di Napoli-Teatro Nazionale e Giffoni Film Festival.

Il progetto si inserisce in un protocollo di intesa stipulato, in attuazione del Piano strategico, lo scorso aprile tra il Parco archeologico di Pompei, il Grande Progetto Pompei/Unità Grande Pompei e l’Ufficio scolastico regionale della Campania - finalizzato a coinvolgere le scuole del territorio e stabilire un legame concreto tra le antiche testimonianze e i giovani fruitori, in un percorso volto alla conoscenza e alla valorizzazione del patrimonio storico-archeologico.

L’opera “Uccelli” messa in scena nel 414 a. C. da Aristofane, viene oggi considerata un'opera di evasione e fantasia, per la presenza di uccelli parlanti che accentuano il tono favolistico della storia. In realtà svela i retroscena dell’Atene democratica e dell’ideologia “colonizzatrice” dell’epoca.

Racconta di due ateniesi, che disgustati dal comportamento dei loro concittadini, decidono di lasciare la città per fondarne una nuova con l’aiuto degli uccelli, inizialmente ostili all'idea, poiché non si fidano di nessun uomo. Le loro diffidenze saranno superate e inizieranno i lavori.

In 10 mesi di lavoro ad 80 ragazzi è stato chiesto di raccontare le città in cui vivono attraverso la rielaborazione del testo antico.

Lo spettacolo sarà riproposto il 3 giugno 2022 – ore 21,00 nell’ambito del Ravenna Festival a Palazzo Mauro de Andrè, oltre che in tournèe in altre città d’Italia.

Il regista Marco Martinelli, fondatore insieme a Ermanna Montanari del Teatro delle Albe, è noto per la sua esperienza di lavoro teatrale con gli adolescenti, che gli ha fruttato premi e riconoscimenti a livello internazionale. In Campania in particolare Martinelli nel 2006 a Napoli ha dato vita ad Arrevuoto, un progetto dell’alloraTeatro Stabile di Napoli, per il quale ha ricevuto il Premio dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro e il Premio Ubu come “progetto speciale”. Nel 2007 ha diretto Punta Corsara, col sostegno della Fondazione Campania Festival. Nel 2017 ha pubblicato, per Ponte alle Grazie, “Aristofane a Scampia”, che ha vinto il premio dell’Associazione nazionale dei critici francesi come “miglior libro sul teatro” pubblicato in Francia nel 2021. Nell’estate 2022 Martinelli debutterà a Ravenna Festival con il Paradiso dantesco, ideato e diretto insieme a Ermanna Montanari,coinvolgendo nell’allestimento l’intera città, come in una sacra rappresentazione medievale. Il regista è stato coadiuvato dagli assistenti alla regia Valeria Pollice e Gianni Vastarella del Collettivo LaCorsa.

Tutto il percorso dalle prime prove alla messa in scena sarà, inoltre, documentato dal Giffoni Film festival attraverso un docufilma cura di Marcello Adamo e Luca Apolito per raccontarequesta straordinaria esperienza di vita dei ragazzi e la loro partecipazione attiva a diretto contatto con luoghi della cultura.

TEATRO GRANDE DI POMPEI – 27/28 e 29 MAGGIO ore 21,00

“UCCELLI”

riscrittura da Aristofane

Drammaturgia e regia Marco Martinelli

Con ottanta adolescenti di Pompei e Torre del Greco

Collaborazione e drammaturgia Ermanna Montanari

Musiche Ambrogio Sparagna

Spazio e luci Vincent Longuemare

costumi Roberta Mattera

Assistenti alla Regia Valeria Pollice e Gianni Vastarella

 

Una produzione del Parco archeologico di Pompei, in collaborazione con Ravenna Festival, Teatro delle Albe/Ravenna Teatro, Teatrodi Napoli-Teatro Nazionale e Giffoni Film Festival

Biglietto: 5€ acquistabile on-line su http://www.vivaticket.it o c/o le biglietterie dei teatri Mercadante e San Ferdinando, o la sera degli eventi presso la biglietteria del Parco/Piazza Esedra

Presenti all’incontro stampa:

I ragazzi/ attori durante le prove in corso

​Il Direttore del Parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel 

Il Direttore del Grande Progetto Pompei/Unità Grande Pompei, Generale Giovanni Di Blasio

Il Dirigente Scolastico dell'Istituto Liceale Pascal di Pompei, Giovanna Giordano

Il Dirigente Scolastico dell'Istituto tecnico Pantaleo di Torre del Greco, Giuseppe Mingione

Il direttore artistico del Ravenna Festival, Franco Masotti

il direttore generale di Giffoni, Jacopo Gubitosi. 

Il direttore creativo del Giffoni Film festival, Luca Apolito

Il direttore del Teatro di Napoli-Teatro Nazionale, Roberto Andò

Il regista Marco Martinelli con Ambrogio Sparagna, autore delle musiche e Vincent Longuemare, scenografo delle luci.

 

 DICHIARAZIONI

È un progetto in cui crediamo molto. Una Pompei dei giovani, della scuola, che si avvicina concretamente al proprio patrimonio culturale, attraverso un percorso di conoscenza, arricchimento personale e divertimento. Un sogno che diventa realtà grazie al contributo di grandi professionisti della scena teatrale, dal regista Marco Martinelli, bravissimo a lavorare con i ragazzi e a coinvolgerli con passione, agli artisti delle luci e delle musiche e alle tante altre professionalità, e grazie alla collaborazione di Teatri e istituzioni di grande esperienza.

Il contributo che ci piace sostenere, in questo caso attraverso il teatro, è quello che valorizza la scoperta e la crescita di giovani talenti in un territorio complesso. I ragazzi porteranno in scena, partendo dalla realtà che vivono, e attraverso la riscrittura collaborativa del copione, la società che vorrebbero vivere. E noi non vediamo l’ora di assistere a questo spettacolo.”

Gabriel Zuchtriegel, Direttore generale del Parco archeologico di Pompei

Aristofane non è polvere da museo: Aristofane è un adolescente infuriato. Per questo motivo è in perfetta sintonia con gli adolescenti di questo inizio millennio. Scrive la prima commedia a diciotto anni: si scaglia contro la guerra che devasta Atene, contro la miseria che cresce nei cervelli prima che nelle case. Il primo verso che ci resta del suo teatro è: «Quante cose mi mordono il cuore!». È l’incipit di un grande lirico, potrebbe essere Dante, o Baudelaire o Walt Whitman. Lo mette in bocca a un vecchio contadino. -  Il suo genio sta nell’intrecciare insieme, nella stessa commedia, le schifezze e i sogni, le battute oscene e i versi cristallini, la palude e il cielo. È un «sapiente di Dioniso», il dio dell’imprevedibile. E lo fa attraverso un linguaggio scatenato: giochi di parole, doppi sensi, divertimenti verbali infantili. Il teatro con lui, come con i grandi tragici, si fa potente strumento di indagine della società, della violenza che la attraversa. È in grado di parlarci, attraversando venticinque secoli con leggerezza.”

Marco Martinelli, regista