Benvenuti nella mia osteria! Prego, accomodatevi, ecco qui un buon bicchiere di vino Falerno e qualche oliva campana. Sono l’ostessa Asellina. Dietro questo bancone trascorro la maggior parte del mio tempo, accogliendo gli ospiti e prendendo le ordinazioni. Non per vantarmi, ma ho un buon fiuto per gli affari: ho scelto come aiutanti tre belle ragazze, Zmyrina, Aegle e Maria, che distribuiscono da mangiare e da bere con me, ma poi si mettono a disposizione dei clienti nelle stanze ai piani superiori. Si chiamano alla maniera orientale, greca e giudaica, ma non vi dirò mai se siano davvero straniere o se i loro siano nomi d’arte per renderle più esotiche e attraenti. Sapete, in città la concorrenza fra le osterie è alta, bisogna cercare sempre nuovi espedienti per aumentare la clientela.

Spesso al mio bancone si fermano anche personaggi in vista della città. Uno di questi è Gaius Lollius Fuscus che io raccomando al voto per la sua elezione. Guardate qui in alto a destra la scritta fuori della porta. Voi che sapete leggere riconoscerete il suo nome e la carica per cui concorre, il duumvirato, la più alta in città. Ho ingaggiato uno scrittore professionista che ha fatto un lavoro eccellente, i caratteri sono proprio precisi e ordinati! Per un aspirante politico è davvero un’ottima occasione avere visibilità sulla parete del mio termopolio. Questo è un luogo frequentato, dove tanta gente passa anche solo per un saluto.

Anche se noi donne qui a Pompei non possiamo avere ruoli pubblici e nemmeno partecipare alle votazioni, un’ostessa come me che ogni giorno incontra tanti clienti diversi, credimi, può dare il suo contributo, sostenendo i candidati nelle elezioni locali. Altre mie colleghe hanno fatto propaganda per altri politici sui muri delle loro locande, ma fidatevi di me, Lollio Fusco è la scelta giusta per Pompei!

 

TERMOPOLIO DI ASELLINA

Asellina aveva in gestione questa locanda posizionata su una delle strade più trafficate della città, via dell’Abbondanza, al civico 2 della Regio IX: il nome della donna compare in una scritta elettorale posta al lato della porta di questo termopolio (osteria). L’edificio è costituito da un piano terra dotato di un bancone in muratura nel quale sono inseriti quattro contenitori di terracotta – dove si conservavano cibi cotti e bevande da vendere alla clientela –  e da alcune camere, ove probabilmente si praticava il meretricio da parte di altre tre donne. Al momento dello scavo venne trovata quasi tutta la suppellettile utilizzata per la mescita dei cibi e delle bevande.