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LA CASA DELLA CACCIA ANTICA: studio, documentazione e interventi conservativi

La collaborazione istituita nel 2015 tra il Parco Archeologico di Pompei, il Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” (CCR) e l’Università degli Studi di Torino (UNITO) ha portato a sviluppare vari progetti di ricerca e formazione nei campi dell’archeologia e della diagnostica, nonché connessi ai temi della conservazione e del restauro. In questo quadro, si è individuato nella Casa della Caccia Antica un caso di rilevante interesse per le possibilità di recupero complessivo dell’edificio e dei suoi apparati decorativi, pittorici e lapidei. A partire dal 2016 è stato possibile avviare attività didattiche che hanno coinvolto studenti, specializzandi e dottorandi dell’Università di Torino.

Tra queste rientrano i cantieri didattici estivi attivati nell’ambito del Corso di Laurea a ciclo unico in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali, abilitante alla professione di restauratore, nonché le campagne di ricerca archeologica realizzate nell’ambito del Corso di Laurea magistrale in Archeologia e Storia antica. Ripetuti negli anni, i cantieri didattici hanno permesso agli studenti di approfondire lo studio tecnico-scientifico della complessa situazione conservativa dei diversi ambienti della domus, cui sono seguiti interventi di restauro, attività di messa in sicurezza e manutenzione, in particolare su dipinti murali e mosaici pavimentali di alcuni ambienti della parte ‘pubblica’ della domus come le fauces e il tablinum. I risultati di questi interventi, insieme a quelli derivanti dalle ricerche archeologiche e dagli studi interdisciplinari condotti per la conoscenza della storia antica e moderna dell’edificio, sono stati presentati nell’ambito della mostra Pompeiana Fragmenta. Conoscere e conservare (a) Pompei. Indagini archeologiche, analisi diagnostiche e restauri, organizzata nel 2018.

In continuità con le attività avviate, a settembre 2022 è stato possibile riprendere il cantiere didattico in loco, volto, in particolare, a contenere l’avanzamento del degrado dei dipinti murali di un ambiente di rappresentanza (n. 6-ALA) caratterizzato da un affascinante apparato decorativo appartenente all’ultima fase di vita della domus. Cinque studentesse coordinate da un docente restauratore per un mese si sono dedicate al recupero dei dipinti murali di questo ambiente. La possibilità di lavorare in un contesto straordinario come il Parco Archeologico di Pompei ha rappresentato un’esperienza stimolante e un’occasione preziosa che ha permesso alle giovani future restauratrici il conseguimento di competenze essenziali allo svolgimento della professione.

La casa, risalente al II sec. a.C., rispetta pienamente nella parte anteriore la pianta tipica della casa romana con ingresso, atrio e tablinum, posti su un unico asse. A causa dello spazio limitato, il peristilio nella parte retrostante è invece fortemente irregolare. Anziché quattro colonnati, ne ha solo due, i quali per lo più formano un angolo acuto.

Tra gli affreschi, realizzati alcuni anni prima dell’eruzione e restaurati nel 2016,spiccano due quadretti mitologici appartenenti alla decorazione dell’ambiente centrale che dà sul giardino. Si vedono il dio Apollo e una Ninfa nonché Diana e Atteone, cacciatore che fu trasformato in un cervo dalla dea perché l’aveva vista nuda mentre faceva il bagno.

POMPEI REGIO VII

Funzionario archeologo:  Antonino Russo

Funzionario restauratore:  Ludovica Alesse