Si aprono sul lato occidentale del Foro con otto aperture separate da pilastri in laterizio e svolgevano la funzione di mercato della frutta e verdura. Oggi sono il più importante magazzino archeologico della città e ospitano più di novemila reperti provenienti dagli scavi condotti a Pompei e nel suo territorio dalla fine dell’800. Custodiscono il vasellame in terracotta che veniva impiegato negli ultimi decenni di vita della città per svolgere le attività quotidiane, come pentole e fornelli per la cottura, brocche e bottiglie, e anfore, i grandi contenitori utilizzati per trasportare olio, vino e salse di pesce da tutto il Mediterraneo. Sono esposte inoltre tavole in marmo e vasche per fontane che adornavano gli ingressi delle case e alcuni calchi di vittime dell’eruzione oltre a quello di un cane e di un albero.

L’edificio fu costruito dopo il terremoto del 62 d.C. e forse non era ancora terminato al momento dell’eruzione.Questa struttura diventerà un museo dedicato alla vita quotidiana e agli ultimi momenti di vita degli abitanti della città, dove il visitatore potrà vedere non solo i reperti ma anche i calchi delle vittime con gli oggetti che queste portarono con sé durante la fuga.

Data di scavo: 1816-1822.