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Secondo Complesso

Situata sul ciglio del pianoro di Varano la villa esplorata interamente nel 1762 dal Weber e nel 1775 dal La Vega, presenta oggi una superficie scavata di ca 1000 mq. L'indagine condotta sullo stesso sito a partire dal 1967 ha consentito di individuare il lato N del peristilio con portico su tre lati, e una serie di ambienti, tra cui un oecus, franati a valle per lo smottamento della collina. Dalla pianta dell'edificio redatta in epoca borbonica si evidenzia che il lato S del peristilio era chiuso e presentava un finto portico ornato da semicolonne appoggiate alla parete.

Dietro questo muro era situato il quartiere termale comprendente il calidarium con il lato N absidato sporgente nel peristilio e piccola vasca rettangolare incassata sul lato S; il tepidarium con vasca e gradini; un ambiente circolare con cupola e scarsissima aerazione, forse un laconicum;la cucina. Il peristilio aveva sul lato W una peschiera con vasca quadrata circondata da una canna di piombo con zampilli.

La 'villa' si compone di un corpo più antico, che si svolge intorno al peristilio, e una parte più moderna a N-W (ambienti 16 e 19), con diverso orientamento, che può essere considerata un ampliamento di età imperiale o la struttura di fusione con un altro edificio. La decorazione della parte più antica della 'villa' è quasi del tutto scomparsa; nella zona N-W, invece, le pareti ben conservate hanno una decorazione a fondo nero di tardo III stile pompeiano. I pavimenti sono stati in gran parte asportati in epoca borbonica e inseriti nei pavimenti delle Sale del Real Museo Borbonico, oggi Museo Nazionale Archeologico di Napoli.